Chiamate Pietrangeli
Negli ultimi anni era diventato il modo più usato dai giornali per ottenere un'opinione critica su Jannik Sinner, e lui stava al gioco

Negli ultimi anni era diventato il modo più usato dai giornali per ottenere un'opinione critica su Jannik Sinner, e lui stava al gioco

Cinque piani sono ancora allagati e l’acqua ha molto rallentato i rilievi indispensabili per portare avanti le indagini

C'è un investimento da 3,2 miliardi per un nuovo stabilimento che piace quasi a tutti, ma più per necessità che per scelta

Storie, significati e statistiche intorno ai più scelti, meno scelti o evitati del tutto


«C’è chi grida trenta secondi dopo che il punto è stato fatto e poi emette versi o battute per sfidare il giocatore che andrà a battere. Non si tratta più di tifo, ma di una narcisistica necessità di apparire, di restare memorabili, spesso nel male»

Il primo fu nel 1970 e, per i movimenti delle donne, diventò uno strumento di lotta in molti paesi: oggi ce n'è uno in Svizzera

Vestire protagoniste e comparse del nuovo adattamento di Netflix del romanzo di Tomasi di Lampedusa è stato un lavoro complesso

La riforma dei finanziamenti pubblici ha bloccato buona parte delle produzioni, dopo anni di grande crescita

Gli obiettivi sono condivisibili, ma le perplessità sono parecchie: dicono che si tratta di un piano poco ambizioso, limitato nel tempo e con poche risorse

La nomina a capitale della cultura del 2019 portò soldi e un bel fermento, che oggi si è un po' spento


Da quando si contavano le “azioni personali” degli attaccanti agli expected goals di oggi, passando per il possesso palla misurato col cronometro da tre persone

Fu prodotta da Wandrè, partigiano e liutaio emiliano i cui strumenti furono apprezzati in Italia e all'estero, fino a Bob Dylan e Frank Zappa

Per il secondo anno consecutivo, battendo in finale i Paesi Bassi: è il terzo titolo della sua storia

L'Italia è la squadra campione del mondo in carica, e alle 16 giocherà contro i Paesi Bassi: un po' di informazioni, e dove vederla

Il “paziente 1”, «Milano non si ferma», e poi gli allarmi, le zone rosse e le sottovalutazioni che portarono a mesi di sofferenze e morti

Qualcuno dice che andrebbe abolito, altri che non viene abbastanza valorizzato, e ormai da tempo i più forti si concentrano solo sul singolare

Nei giorni in cui si parla molto dei rapporti opachi tra società di calcio e tifo organizzato, ha raccontato di essersi presentato come “ispettore Ginko” al capo ultras che era noto come “Diabolik”
