Caro Francesco Costa, una domanda in più

Caro Francesco Costa, le tue domande al PD sono quelle di tanti, anche le mie. I tuoi dubbi, le tue perplessità sono le mie, le nostre. Sono dubbi inevitabili, domande sensate, ragionate. Poi però di domande ce ne sono anche altre. Lo so, sono retoriche, pure banali, però in tanti ci siamo fatti anche quelle.

Non è forse un bel giorno quello in cui un ministro dell’Interno che lascia in mezzo al mare centinaia di disperati senza mai, lui no, avere un dubbio, un brivido di umanità, fa gli scatoloni e se ne va?
E non è un bel giorno, un buon giorno, quello in cui quello stesso ministro dell’Interno che chiama zecca chi è di sinistra come farebbe un qualsiasi fascistello di Casapound o Forza Nuova, lascia l’incarico?
E come si fa a non considerare un buon giorno quello in cui sempre lo stesso ministro dell’Interno che dà il via al linciaggio sul web di una ragazza che ha osato contestarlo lascia il suo posto, tenuto fin troppo a lungo?
Potrei andare avanti all’infinito con le domande retoriche, citando ruspe e zingaracce, Richard Gere e Luciana Littizzetto, Ong, crocefissi, decreti sicurezza uno e due, zecche tedesche comuniste e così via. E potrei ricordare che insieme a lui escono Pillon, Fontana, Centinaio e via così.

Ma poi, alla fine, le domande si riducono a una, la più semplice però per me la più importante. Ed è quella che è rimbalzata, in questi ultimi mesi, su siti, giornali, tasmissioni tv. Il movimento di destra piuttosto estrema che si è sviluppato attorno al ministro dell’Interno può essere considerato un pericolo per la democrazia così come l’abbiamo conosciuta finora? Ci sono dei rischi? Per me ci sono, eccome. E tutte le discussioni sul fascismo che non può tornare, sulla storia che non si ripete, sulle fasi storiche diverse mi convincono poco. Lì in mezzo c’è del fascismo, eccome se c’è. Ecco perché trovo normale, salutare, che la democrazia usi i suoi strumenti, legittimi e costituzionali, se non altro per depotenziare questo pericolo.
Così tengo buone le tue domande, le condivido. Ma alla fine mi dico che queste giornate sono buone, o se non altro meno peggio di quelle precedenti.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.