Non dire cazzate
Oggi alle 18 parliamo del libro di Ivan Scalfarotto alla Mondadori di Piazza Duomo a Milano. È un libro pieno di cose e riflessioni, ma un eterosessuale sentimentale e ignorante come me si fa colpire naturalmente più dalle parti autobiografiche del racconto di Ivan. Tipo quando si risolse a dire suo padre di essere omosessuale.
Quando mi decisi a raggiungerlo in un luogo di Milano per bere qualcosa insieme, lui era furibondo. Si sentiva preso in giro, avvertiva che c’era qualcosa che non andava, capiva che volevo tenerlo lontano da casa mia e si domandava il perché. Colsi l’attimo: «D’accordo: c’è una cosa che non sai e che devi sapere, altrimenti non potrai entrare in casa mia né oggi né mai». «Hai una donna?». «No, ho un uomo». Passarono tre interminabili secondi nei quali lui mi ha poi confessato di avere pensato qualcosa tipo: «Non posso dire una cazzata, ora. Quello che dirò adesso mio figlio se lo ricorderà per sempre». Finalmente uscì un «Ebbè?». Proprio così: «Ebbè?».
Vedi anche: