No, non è la BBC

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).

Poi un giorno i modi e i criteri con cui è stato chiuso Condor saranno lontani, e ne parleremo con imparzialità. Oggi però non riesco a trattenermi dal fare una riflessione sul funzionamento di Radiorai a partire da un articolo uscito sul Guardian oggi che riguarda le radio inglesi. La notizia è questa, in sintesi: le radio commerciali britanniche protestano contro la pubblica BBC chiedendo che si concentri meno sul segmento di ascoltatori tra i 25 e i 44 anni, e si dedichi solo ai teenagers e agli anziani, che sono meno interessanti pubblicitariamente. Il problema, per le radio commerciali britanniche, è che il servizio pubblico costituisce una concorrenza troppo forte sul mercato pubblicitario, e dovrebbe impegnarsi soltanto a fare vero servizio pubblico e a privilegiare i target meno appetibili pubblicitariamente.

Beh, non male, ho pensato. Ho pensato all’Italia dove la situazione è questa. RadioUno e RadioTre si tengono i loro pubblici di età elevate, in media superiori ai 44 anni. RadioDue invece vuole sottrarre teenagers alle radio commerciali senza averne il know-how – e quindi non ci riesce – e per raggiungere questo obiettivo rinuncia alla fascia che in UK ritengono più appetibile pubblicitariamente e alla sua identità di brand e di prodotto costruita finora. Radiorai, della fascia 25-44 si vuole liberare: ed entrate nella sede di una qualsiasi radio commerciale italiana e sentire il rumore delle mani che si fregano.

Le ragioni di questa inversione di obiettivi – è come se la Roma che è arrivata seconda decidesse di lasciare il calcio e buttarsi sul bridge – hanno a che fare con meccanismi “molto Rai” di traffici interni, incompetenza e importazione del modello “agenti televisivi” per la scelta delle conduzioni. Ma questi fattori sono così scellerati che è impossibile sgrovigliarli. Quello che è interessante è il confronto con i modelli sani, e opposti.


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