Nell’attesa finale della Champions League africana è successo un po’ di tutto

Nell'attesa finale della Champions League africana è successo un po' di tutto

Venerdì sera le due maggiori squadre di calcio del Cairo, Zamalek e Al-Ahly, si sono incontrate nella finale della Champions League africana per la prima volta nella loro storia. In Egitto e in tutto il Medio Oriente era stata definita la partita del secolo, data la rivalità centenaria tra due club che contano milioni di tifosi in tutta la regione e che rappresentano le due anime della società egiziana: lo Zamalek venne infatti istituito come squadra aperta a tutti e sostenitrice della monarchia, l’Al-Ahly venne invece fondato dai nazionalisti e conserva tuttora un carattere più identitario. La finale, giocata a porte chiuse allo Stadio Internazionale del Cairo, è stata combattuta e spettacolare. Fra grandi gol, pali e occasioni sbagliate, l’Al-Ahly è riuscita a vincerla a quattro minuti dalla fine, confermandosi come la squadra africana più vincente della sua epoca.

Dopo il fischio finale le strade del Cairo, rimaste deserte per gran parte della serata, si sono riempite di tifosi dell’Al-Ahly che hanno festeggiato la vittoria contro i rivali per tutta la notte illuminando la città di rosso.

Il paese di Fucking cambierà nome

Il paese di Fucking cambierà nome

Dal primo gennaio 2021 il paese di Fucking, in Austria, cambierà nome in Fugging. Giovedì il consiglio comunale di Tarsdorf, di cui Fucking è una frazione di circa 100 abitanti, che si trova a 350 chilometri a ovest di Vienna, ha deciso di cambiare nome al paese dopo anni di derisioni, soprattutto sui social network a causa del significato volgare della parola fucking in inglese (“fottere/fottuto”). Negli ultimi anni infatti un numero crescente di turisti di lingua inglese si è fermato a scattare fotografie vicino al cartello all’ingresso del paese, a volte assumendo pose sconce. Alcuni cartelli stradali sono stati rubati.

Andrea Holzner, sindaco di Tarsdorf, ha confermato che il paese cambierà nome. Secondo il quotidiano austriaco Die Presse, gli abitanti del paese, conosciuti come Fuckingers, «ne hanno abbastanza dei visitatori e delle loro brutte battute». Non tutti però sembrano contenti dell’imminente cambio di nome. Alcuni lettori del quotidiano regionale Oberösterreichische Nachrichten fanno notare che il paese sta ricevendo pubblicità gratuita e che «avrebbero dovuto essere felici di avere un nome divertente».

Il paese aveva conquistato una certa notorietà per essere stato l’ambientazione di un romanzo dell’austriaco Kurt Palm, da cui è stato poi tratto un film intitolato Bad fucking. Il paese risulta abitato dal 1070, ma la tradizione locale attribuisce la fondazione del primo vero insediamento a un nobile bavarese del sesto secolo chiamato Focko. Una mappa risalente al 1825 utilizzava la grafia Fuking.

Maradona era questo

Maradona era questo

Diego Armando Maradona, morto oggi a 60 anni, è stato uno dei più forti calciatori di sempre e aveva vinto un Mondiale, due Scudetti e tante coppe nazionali e internazionali, segnando oltre 300 gol in carriera, molti dei quali leggendari. Ma uno dei video più rappresentativi di chi fosse Maradona fu girato durante un riscaldamento: più precisamente durante il riscaldamento della semifinale di ritorno della Coppa Uefa del 1989, tra il Napoli e il Bayern Monaco.

All’Olympiastadion di Monaco dagli altoparlanti si sentiva “Live is Life”, della band austriaca degli Opus, suonata appositamente da una cover band presente allo stadio. Maradona fu seguito da una telecamera mentre palleggiava e si scaldava a tempo di musica, a scarpe slacciate, facendo cose pazzesche. Il risultato è un concentrato della sua incredibile tecnica, del suo stile, del suo atteggiamento scanzonato, spavaldo e divertito, le stesse cose che poi mostrava anche in campo. Il Napoli, che ai quarti di finale aveva eliminato la Juventus, pareggiò quella partita e passò in finale avendo vinto l’andata: e vinse poi la Coppa Uefa, l’unica della sua storia e l’unica della carriera di Maradona, che segnò un gol su rigore nella partita d’andata.

Secondo ESPN, il video è diventato «probabilmente la ripresa di calcio su un campo da gioco più vista che non include neanche un secondo di partita vera e propria». All’epoca, poi, i filmati dei calciatori intenti a fare palleggi acrobatici e spettacolari, diventati poi popolarissimi nei decenni seguenti, nemmeno esistevano. Se oggi abbiamo il video lo dobbiamo a un produttore tv belga di nome Frank Raes, che era tra il pubblico. Le riprese infatti non furono trasmesse in diretta, ma Raes rendendosi conto di quello che aveva visto contattò la televisione tedesca ZDF facendosi mandare i filmati del riscaldamento, che montò e che furono trasmessi inizialmente sulla tv belga.

Jurgen Klinsmann, grande ex calciatore e allenatore tedesco, una volta raccontò come fu assistere alla scena: «Eravamo dall’altra parte del campo, scaldandoci come tedeschi, concentrati. C’era la musica, la canzone “Live is Life”, e Maradona cominciò a palleggiare andando a ritmo. Così smettemmo di scaldarci, e non riuscivamo più a ricominciare perché dovevamo guardarlo». Il problema è che Klismann non vide la scena, perché giocava nello Stoccarda che avrebbe incontrato poi il Napoli in finale. Ma il fatto che si sia confuso, secondo ESPN, non è che un’ulteriore dimostrazione di quanto il video sia entrato nell’immaginario collettivo.

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