Durante una conferenza stampa in cui ha criticato diversi aspetti del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM), in vigore dalla mezzanotte del 26 ottobre, il presidente del Veneto Luca Zaia ha avuto un po’ di problemi con un verbo al congiuntivo. Prima di dire «io penso che tutti i sacrifici fatti dai veneti dovessero essere riconosciuti» ha provato – senza riuscirci – a formulare la frase in modi diversi e con risultati acrobatici e divertenti, ammettendo lui stesso di essersi “incasinato” e parlando prima della necessità di un condizionale, e poi, correggendosi, di un congiuntivo. Anche l’interprete alle sue spalle è rimasta spiazzata.
Per la prima volta in 97 anni di pubblicazioni, il settimanale statunitense Time è uscito senza la sua classica testata, sostituita eccezionalmente dalla scritta “Vote”. Come spiegato in un editoriale dal direttore Edward Felsenthal, la decisione è stata presa considerando l’importanza che avranno le elezioni presidenziali americane del 3 novembre: «Pochi eventi cambieranno il mondo come i risultati delle prossime elezioni. Mentre gli americani decidono se è arrivato il momento di utilizzare il tasto “reset”, questo numero offre uno speciale sugli ultimi giorni di campagna elettorale. […] Per celebrare questo momento storico, per la prima volta in quasi cento anni di storia abbiamo sostituito il logo sulla copertina dell’edizione statunitense con un imperativo, quello di esercitare il nostro diritto di voto».

(Time Magazine)
La NASA ha diffuso le immagini del contatto tra la sonda spaziale OSIRIS-REx e l’asteroide Bennu, avvenuto poco dopo la mezzanotte (ora italiana) di mercoledì 21 ottobre a oltre 320 milioni di chilometri dalla Terra. La serie di fotografie, montate in un’animazione, mostra l’avvicinamento del braccio meccanico della sonda alla superficie dell’asteroide e il getto di azoto emesso per far sollevare polveri e rocce, che dovrebbero essere state raccolte in un contenitore che OSIRIS-REx porterà sul nostro pianeta.
I ricercatori della NASA hanno spiegato che le conferme sull’avvenuto prelievo ci potranno essere solo nel fine settimana, quando i movimenti della sonda saranno confrontati con quelli registrati in passato, in modo da verificare se la sua massa sia cambiata a indicazione della presenza delle rocce. Questo sistema, basato sul calcolo dell’inerzia del veicolo, consentirà di “pesare” il campione nonostante la sonda si trovi sostanzialmente in assenza di peso nell’ambiente spaziale.
Le immagini sono state definite incoraggianti dai ricercatori, sia perché mostrano la manovra della sonda eseguita come previsto, sia perché l’operazione ha effettivamente portato al sollevamento di una quantità notevole di polvere e detriti da prelevare. Nel caso in cui il prelievo non fosse andato a buon fine, i responsabili della missione potranno effettuare nuovi tentativi. La sonda rimarrà in compagnia di Bennu fino alla prossima primavera, poi intraprenderà il suo lungo viaggio per raggiungere la Terra, con un arrivo previsto a settembre del 2023.
Lo studio dei campioni raccolti potrebbe aiutare gli astronomi a comprendere meglio non solo le caratteristiche degli asteroidi, ma anche a scoprire qualcosa in più su come si formò il nostro sistema solare miliardi di anni fa.