Il video da non mandare a chi ha paura dei ragni, o dei topi, o di tutti e due

Il video da non mandare a chi ha paura dei ragni, o dei topi, o di tutti e due

Da qualche ora circola sui social network e sui siti di news internazionali un video che mostra un grosso ragno trascinare un topo: il video è stato girato e pubblicato su Facebook da Jason Womal, un commerciante di Coppabella, in Australia, poco dopo la mezzanotte di lunedì, ed è stato già visto 6,5 milioni di volte. Womal ha raccontato di essere uscito presto per andare al lavoro quando il suo vicino gli ha detto «ehi vuoi vedere una cosa fighissima?», e gli ha mostrato la scena.

In un post successivo su Facebook Womal ha aggiornato la storia, dicendo che il ragno è vivo, sta bene e l’ha chiamato Hermie.

Graham Millage, a capo della collezione di ragni dell’Australian Museum, ha detto al Guardian che «è la prima volta che vedo un ragno della famiglia Sparassidae cacciare un topo, ma ne ho visti altri cacciare i gechi». La sua collega Helen Smith ha aggiunto che probabilmente non è stato il ragno a uccidere il topo, perché il suo veleno non agisce abbastanza in fretta da ucciderlo nel tempo in cui riesce a trattenerlo: «Sono un po’ sospettosa anche perché la coda del topo è un po’ rigida, come se fosse da morto da un pezzo».

È gol o non è gol?

È gol o non è gol?

Di questo rigore vi serve sapere solo che è stato calciato da Ante Aralica del Sesvete durante Dugopolje-Sesvete, partita della seconda divisione croata finita 2 a 2. Il pallone viene calciato nel lato destro della porta, a fil di palo. Tino Krečak, l’arbitro della partita, in un primo momento ha assegnato il gol ma poi, su segnalazione del guardalinee, ha deciso di concedere una rimessa dal fondo al Dugopolje. Quale sia la giusta decisione non si riesce a capire con assoluta certezza, anche dopo aver guardato la scena da altre inquadrature: l’unica cosa che fa credere che sia è entrata è il movimento della rete.

Come vendicarsi di chi prova a rubarvi la bici

Come vendicarsi di chi prova a rubarvi la bici

L’imprenditore americano Daniel Idzkowski ha inventato un nuovo tipo di lucchetto per bicicletta, e sta cercando di finanziarne la produzione con una raccolta fondi pubblica. Per progettare il nuovo lucchetto, Idzkowski è partito da una semplice considerazione: anche quelli migliori possono essere spezzati, con gli strumenti giusti. Il suo lucchetto quindi non cerca di scoraggiare i ladri con un materiale super-resistente, ma con uno che se sottoposto a pressione spruzza una sostanza che secondo i suoi inventori si attacca alla pelle e ai vestiti e induce al vomito. La catena si chiama “skunklock” (in inglese, la puzzola si chiama skunk) e per il momento è solo un progetto sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo (dove comunque ha già superato la quota minima di 20mila dollari). Daniel Idzkowski ha spiegato che la “skunklock” ha tutti gli elementi per potersi diffondere: la sostanza è stata creata apposta per superare gli standard di sicurezza degli Stati Uniti e dell’Unione Europea e ha altre comodità (come ad esempio il fatto di occupare poco spazio). Il costo di tutta la catena è tutto sommato alto: 99 dollari, 90 euro.

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