Lunedì, mentre era in visita al Vinitaly, la fiera del vino che si tiene ogni anno a Verona, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scherzato per qualche minuto con l’imitatore Andro Merkù (che collabora spesso con il programma di Radio24 La Zanzara). I due hanno girato insieme un breve video in cui Merkù imita la peculiare cadenza di Conte, il quale a sua volta imita Merkù, accentuando ulteriormente la sua parlata. Entrambi, inoltre, parlavano con la voce impastata di chi ha bevuto troppo. Conte, in particolare, è stato allo scherzo e ha concluso il suo “messaggio” diretto alla telecamera spiegando scherzosamente di essere arrivato al «decimo bicchiere di vino».
È online il trailer di Homecoming, il documentario che racconta la preparazione, il dietro le quinte e l’esibizione di Beyoncé al Coachella 2018, uno dei festival musicali più importanti al mondo. Il concerto fu molto apprezzato per il suo valore musicale ma anche per come seppe racchiudere e raccontare parte della storia dei neri americani, musicale ma non solo. Il critico musicale del New York Times definì l’esibizione «significativa, trascinante, potente e radicale» perché era «ricca di storia, politicamente potente e visivamente sontuosa». La voce che si sente dall’inizio del trailer è quella della poetessa e attivista Maya Angelou, morta nel 2014. Il documentario – presentato da Netflix come un documentario di Beyonce, non solo su di lei – sarà disponibile online dal 17 aprile.
Il cantante e musicista Jovanotti ha risposto su Facebook all’alpinista e scrittore Reinhold Messner, che su Repubblica aveva criticato la sua scelta di fare in alta montagna, a Plan de Corones, uno dei suoi concerti estivi.
Ok, un po’ di contesto: quest’estate Jovanotti, nome d’arte di Lorenzo Cherubini, farà un tour chiamato Jova Beach Party, perché prevede dei particolari concerti nelle spiagge d’Italia e, per finire, il 24 agosto, un concerto in Alto Adige, a Plan de Corones, a oltre duemila metri di altezza. Plan de Corones è il luogo in cui, tra le altre cose, c’è uno dei musei voluti da Messner per celebrare le Alpi e l’alpinismo. Per questo Messner aveva detto domenica: «Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi». Aggiungendo: «Non giudico Jovanotti come artista, non lo conosco bene, mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d’estate. Semplicemente perché non è una cosa necessaria». Infine: «In montagna si va a cercare il silenzio».
Oggi Jovanotti ha risposto con un lungo messaggio su Facebook, spiegando di non voler discutere con Messner di montagna ma che una montagna non è meno “sacra” di una spiaggia o di un prato, e che il progetto del concerto a Plan de Corones è «serio, accurato e soprattutto nuovo, realizzato con criteri ambientali che oggi non sono solo possibili ma anche importanti da mostrare al pubblico, soprattutto ad un pubblico come è il mio, sensibile ai temi chiave del presente». Jovanotti ha detto di volere tenere insieme «un evento rock con l’equilibrio ambientale», «per mostrare un modo nuovo di fare le cose». In riferimento a Messner ha scritto: «Se poi lui preferisce il silenzio delle grandi altitudini in solitaria al battito dei piedi che ballano sulla terra nuda stimolati da una giusta potenza di watt rispondo che c’è un momento adatto a tutto, e a Plan de Corones la folla festosa non è una novità, è un luogo di tutti ed è bello per questo».
Non discuto con Messner di montagna, non mi permetterei mai, ma sui concerti ho qualcosa da dire e il nostro progetto…
Gepostet von Lorenzo Jovanotti Cherubini am Montag, 8. April 2019