Trailer, popcorn e propaganda comunista

Trailer, popcorn e propaganda comunista

Dal primo luglio il governo cinese ha deciso che prima della proiezione di ogni film nei cinema del paese verrà trasmesso un breve video di propaganda, selezionato tra quattro prodotti dal governo. I video durano più o meno tre minuti, promuovono il “sogno cinese” e il passato comunista, oltre a glorificare le politiche dell’attuale presidente cinese Xi Jinping. Nei video ci sono alcune famose celebrità cinesi, come Jackie Chan e Li Bingbing, che ha da poco recitato in Transformers – L’ultimo cavaliere. Tra le altre cose Bingbing dice: «Non importa quello che fai finché non deludi il nostro paese, la nostra società, il nostro popolo e la tua famiglia, e finché contribuisci alla realizzazione del sogno cinese». In un altro video c’è Donnie Yen, che ha recitato in Rogue One: A Star Wars Story, che legge alcune frasi di Mao Zedong. Al momento non è chiaro se ci saranno, e quali saranno, le conseguenze per i cinema che dovessero rifiutarsi di mostrare i video.

Nel nuovo video di Macklemore c’è sua nonna, che ha 100 anni

Nel nuovo video di Macklemore c'è sua nonna, che ha 100 anni

Per il video di “Glorious”, il rapper Macklemore – quello famoso soprattutto per la canzone “Thrift Shop” – ha scelto di andare a trovare sua nonna Helen per il suo 100esimo compleanno, e, tra le altre cose, di portarla in giro in Cadillac e candidarsi quindi di diritto per il premio di nipote dell’anno. (O la nonna è una bravissima attrice o la sorprende davvero).

Le cabine telefoniche di New York in cui si sentono le storie di chi è emigrato negli Stati Uniti

Le cabine telefoniche di New York in cui si sentono le storie di chi è emigrato negli Stati Uniti

A Duffy Square – il triangolo più a nord di Times Square, il famoso e molto frequentato incrocio di New York – ci sono da qualche giorno tre cabine telefoniche che sono in realtà parte di un’installazione dell’artista Aman Mojadid, statunitense di origini afghane. L’installazione si chiama “Once Upon a Place” (“C’era una volta un posto”), sarà aperta fino al 5 settembre e funziona in modo piuttosto semplice: le tre cabine telefoniche non servono a telefonare, ma permettono a chi alza la cornetta di ascoltare 70 storie diverse di persone che hanno deciso di emigrare negli Stati Uniti per poi finire a vivere a New York. La storia più breve dura due minuti, la più lunga 15: sono raccontate in inglese e in altre lingue.

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