I giocatori del Valencia sono usciti dal campo a causa di un insulto razzista

Nella partita della Liga, il massimo campionato di calcio spagnolo, disputata domenica tra Cadiz e Valencia, al ventinovesimo minuto del primo tempo la partita è stata sospesa per venti minuti perché i giocatori del Valencia sono usciti dal campo a causa di un insulto razzista ricevuto da un loro compagno, il centrocampista francese Mouctar Diakhaby.

L’episodio è avvenuto dopo uno scontro di gioco nell’area di rigore del Valencia tra Diakhaby e il difensore del Cadiz Juan Cala, il quale poi si è allontanato. Diakhaby dopo pochi secondi lo ha rincorso furioso fino alla metà campo, cercando di attirare l’attenzione dell’arbitro, ed è stato poi trattenuto e allontanato da alcuni giocatori. Poco dopo Diakhaby ha spiegato ai suoi compagni di aver sentito un insulto razzista, e tutti insieme sono usciti dal campo.

Circa venti minuti dopo i giocatori del Valencia sono rientrati e la partita è ripresa. A fine partita, il capitano del Valencia José Gayà ha detto che sono stati obbligati a tornare in campo per evitare il rischio di perdere la partita a tavolino, ma Diakhaby è stato sostituito e non è rientrato insieme ai compagni: «Diakhaby ci ha chiesto di continuare a giocare, non lo avremmo fatto se non ce lo avesse detto. Ha detto che lui non se la sentiva di continuare a giocare, è devastato».

Gayà ha anche aggiunto che «era un insulto orribile, che non ripeterò. Con Cala non ci abbiamo parlato perché è stato l’ultimo ad andarsene dal campo, ma sono sicuro che abbia detto qualcosa». La partita è poi finita 2-1 per il Cadiz.

Diakhaby mentre lascia il campo insieme ai compagni (EPA/ROMAN RIOS)