Casey Neistat, un famoso youtuber americano, si è fatto trascinare da un drone realizzato appositamente, facendosi anche sollevare in aria e rimanendo “in volo” per molti secondi. Neistat – che recentemente aveva fatto un altro video girato molto online, in cui mostrava com’era viaggiare su un aereo con un biglietto da 18mila euro – nel video ha uno snowboard ed è vestito da Babbo Natale: ha percorso le strade di una località sciistica, per poi farsi trainare in cima a una pista. Mentre scendeva ha fatto un salto rimanendo a lungo sospeso in aria. Neistat ha spiegato che in commercio non esistono droni così potenti da sollevare una persona, e perciò ne ha fatto costruire uno apposta con 16 eliche (e delle luci natalizie colorate). Il video è stato sponsorizzato da Samsung per pubblicizzare la videocamera Gear 360.
25 anni fa – il 20 dicembre 1991 – morì a Milano, a 67 anni, Walter Chiari: conduttore, comico e attore. Chiari iniziò a fare televisione e cinema negli anni Cinquanta e – così come molti attori e comici – era particolarmente efficace nel raccontare in modo ironico i vizi e le abitudini di certe persone (di tutte le persone, alla fine). La cosa per cui Chiari è più famoso è senza dubbio la lunga scenetta sul Sarchiapone. Andò in onda per la prima volta nel 1958, nel programma La via del successo (e poi fu rifatta, ampliata e adattata molte altre volte). Inizia così: in un treno c’è un uomo che, nascosto sotto un telo, ha un Sarchiapone. In quello stesso scompartimento c’è un altro signore (interpretato da Walter Chiari) che non sa cosa sia un Sarchiapone, ma passa minuti a cercare di far credere di saperlo benissimo, lui, cos’è un Sarchiapone. Il proprietario del Sarchiapone è interpretato da Carlo Campanini. Alla fine nessuno sa cosa sia il Sarchiapone, anche perché non si vede mai: per questo in italiano è diventato sinonimo di cosa stramba e indefinibile. Se invece vi interessa sapere da dove arriva la parola “Sarchiapone”, l’ha spiegato la Treccani; ma prima guardate il video.
Diciannove anni dopo l’ultima volta, ieri sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia, Reggiana e Parma sono tornate nuovamente a giocare una contro l’altra il cosiddetto “derby dell’Enza” – o derby del parmigiano reggiano – cioè la partita in assoluto più sentita per i tifosi delle due squadre emiliane, divise da appena una trentina di chilometri e appunto dal fiume Enza, confine naturale fra le due province. L’ultimo derby tra Reggiana e Parma si giocò in Serie A durante la stagione 1996/1997 e terminò in parità: ora invece entrambe le squadre giocano in Lega Pro, anche se ieri sera al Mapei Stadium c’erano quasi ventimila spettatori, folla che in Lega Pro si vede raramente. Ha vinto il Parma, 2 a 0, che ha segnato entrambe le reti nel primo tempo, prima con un colpo di testa a pochi centimetri dalla porta di Davide Giorgino, poi con un tiro calciato dall’interno dell’area di rigore da Yves Baraye. Con questo risultato il Parma si è portato in quinta posizione, a tre punti dalla Reggiana terza in classifica. Prima dell’inizio della partita la polizia era dovuta intervenire per disperdere un centinaio di tifosi della Reggiana che avevano circondato il pullman che trasportava la squadra del Parma, tirandogli contro sassi e fumogeni.