Questo simulatore vi farà vedere gli autisti di Uber con occhi diversi

Questo simulatore vi farà vedere gli autisti di Uber con occhi diversi

Il Financial Times ha prodotto un simulatore per scoprire che vita fa un autista di Uber, il famoso servizio alternativo ai taxi per prenotare viaggi in automobile con autista. Oltre a essere stato bloccato in diverse città, Uber ha ricevuto critiche per le difficili condizioni di lavoro in cui di fatto si trovano i suoi autisti, soprattutto negli Stati Uniti, dove per guadagnare denaro a sufficienza ogni mese si autocostringono a giornate con lunghi turni di lavoro, senza ricevere molte tutele. Il simulatore è una specie di videogioco, con diverse sfide da vincere per arrivare a fine mese e avere soldi a sufficienza per provvedere alla propria famiglia e pagare il mutuo della casa. Si possono scegliere vari livelli di difficoltà, basati su vere esperienze dei tassisti raccolte e segnalate in questi anni. Uber è da tempo impegnata a migliorare le condizioni lavorative di chi decide di fare l’autista, inoltre in alcune città statunitensi ha avviato la sperimentazione di automobili che si guidano da sole, tecnologia su cui punta molto per avere in futuro flotte di auto completamente autonome e sempre in servizio.

 

L’honest trailer di “Blade Runner”

L'honest trailer di "Blade Runner"

Il canale YouTube Screen Junkies ha realizzato l’honest trailer di Blade Runner, diretto Ridley Scott nel 1982, in occasione dell’uscita del sequel Blade Runner 2049 del canadese Dennis Villeneuve, regista di Arrival, con Ryan Gosling, Harrison Ford, Robin Wright, Dave Bautista e Jared Leto. Gli honest trailer sono video che prendono in giro certi aspetti di un film, mostrando “onestamente” quello che succede davvero, ma che allo stesso tempo ne fanno una seria analisi di meccanismi narrativi e regia.

Un comizio politico può andare peggio di così?

Un comizio politico può andare peggio di così?

Per la prima ministra britannica Theresa May la conferenza annuale del suo partito che si sta tenendo oggi a Manchester sta andando malissimo. Durante il discorso che ha tenuto di fronte ai delegati del Partito conservatore, May è stata prima interrotta da un uomo che ha superato la sicurezza ed è riuscito a consegnarle un modulo finto P45, cioè una lettera di licenziamento; poi è stata presa da un forte attacco di tosse e ha parlato per diversi secondi con la voce strozzata.

Bloomberg ha pubblicato una foto della finta lettera di licenziamento di May: è firmata da Boris Johnson, il ministro degli Esteri del suo governo, che domenica ha dato un’intervista al Sun parlando di Brexit con posizioni diverse da quelle di May (per questo negli ultimi giorni si era parlato di un possibile licenziamento di Johnson da parte di May); tra i motivi del licenziamento del modulo P45 c’è scritto «né forte né stabile».

Dopo il suo discorso, May ha pubblicato su Twitter la foto di alcune medicine che sta prendendo per la tosse: per giustificare il disastro, più o meno.

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