Trump ha fatto il “tomahawk chop”, gesto considerato offensivo dai nativi americani

Trump ha fatto il "tomahawk chop", gesto considerato offensivo dai nativi americani

Sabato sera l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha assistito assieme alla moglie Melania alla gara-4 delle World Series di baseball (le finali del campionato) tra gli Atlanta Braves e gli Houston Astros. Durante la partita, che si è giocata ad Atlanta (Georgia), Trump e la moglie si sono uniti ai tifosi degli Atlanta Braves nel cosiddetto “tomahawk chop”, un gesto fatto con il braccio che imita il movimento con cui molte popolazioni di nativi americani usavano il tomahawk, una tipica ascia da battaglia.

Il “tomahawk chop” viene fatto spesso dai tifosi degli Atlanta Braves per incoraggiare la propria squadra: “Atlanta Braves” è un nome che deriva infatti dall’espressione con cui i coloni chiamavano i guerrieri nativi americani, e lo stesso logo della squadra contiene un tomahawk. Il gesto è però considerato razzista dalle comunità di nativi americani che hanno più volte chiesto alla MLB, la lega di baseball americano, di proibirlo.

La questione è tornata di attualità nelle ultime settimane, dato che gli Atlanta Braves si sono qualificati alle World Series per la prima volta dal 1995. Il commissario della MLB, Rob Manfred, ha difeso il gesto dei tifosi dei Braves e ha detto che non verrà presa in considerazione alcuna punizione nei loro confronti.

Trump era alla gara insieme a Herschel Walker, ex giocatore di football americano e candidato Repubblicano al Senato per la Georgia.

È stata la prima partecipazione di Trump a una partita di baseball dallo scorso aprile: allora il presidente aveva chiesto di boicottare la MLB poiché la lega aveva deciso di spostare l’All Star Game (l’evento annuale a cui partecipano due squadre con i migliori giocatori della lega) da Atlanta (Georgia) a Denver (Colorado). La decisione della MLB, molto criticata da Trump, era stata presa a causa delle proteste contro una nuova legge elettorale appena approvata dallo stato della Georgia, accusata di limitare l’accesso al voto delle comunità con reddito più basso, come gli afroamericani.

Il video dei leader del G20 che lanciano una monetina nella fontana di Trevi

Il video dei leader del G20 che lanciano una monetina nella fontana di Trevi

Durante la passeggiata per le vie di Roma che ha aperto la seconda giornata del G20, i leader dei paesi tra i più ricchi del mondo si sono fermati di fronte alla fontana di Trevi. Dando le spalle alla fontana, hanno lanciato una monetina nell’acqua, come prevede il tradizionale rito per augurare un ritorno a Roma. Il lancio è stato salutato da un applauso, dopo il quale i capi di stato e di governo hanno lasciato il centro storico in vista della ripresa dei lavori del summit.

C’è altro nella storia di “Tiger King”

C'è altro nella storia di “Tiger King”

Netflix Italia ha pubblicato su YouTube il trailer di Tiger King 2, che arriverà in streaming il 17 novembre (come peraltro già annunciato da Netflix due mesi fa). Tiger King era una miniserie documentaria che aveva per protagonista un uomo che si definiva ««un bifolco dell’Oklahoma con il mullet, omosessuale e poligamo» e che tra le altre cose raccontava, per citare Netflix, «una storia vera di omicidi su commissione e allevamenti di grandi felini». Di Tiger King 2, Netflix ha scritto invece: «pensavamo che il caos fosse finito, ma era solo l’inizio»

Per chi ha visto Tiger King, un po’ più di dettagli, sempre da Netflix: «mentre Carole Baskin sta per mettere le mani sulla proprietà del malfamato zoo di Joe Exotic, finito dietro le sbarre, emergono nuove rivelazioni sui moventi, i retroscena e i segreti dei più famosi proprietari di felini degli Stati Uniti. Vecchi nemici e amici nemici, come Jeff Lowe, Tim Stark, Allen Glover e James Garretson tornano per un’altra stagione di omicidi, caos e follia. Pensavi di conoscere tutta la storia? Aspetta e vedrai».

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