I primi passi del nuovo mega razzo della NASA per tornare sulla Luna

I primi passi del nuovo mega razzo della NASA per tornare sulla Luna

Nel pomeriggio di giovedì in Florida (in Italia era notte), la NASA ha avviato per la prima volta il trasferimento del suo nuovo enorme razzo, lo Space Launch System (SLS), verso la rampa di lancio in vista della sua prima missione per tornare a esplorare la Luna con astronaute e astronauti.

SLS è alto quanto un palazzo di trenta piani (98 metri) e aveva trascorso buona parte dell’ultimo anno all’interno del Vehicle Assembly Building (VAB), il grande edificio del Kennedy Space Center un tempo impiegato per l’assemblaggio degli Space Shuttle e prima ancora dei Saturn V, i potenti razzi del programma spaziale Apollo che portarono per la prima volta esseri umani sulla Luna.

Il trasferimento dal VAB alla rampa di lancio può essere considerato un momento storico per SLS, il cui sviluppo negli ultimi dieci anni è stato a dir poco travagliato, a causa di numerosi ritardi e di costi sempre più alti per la sua realizzazione. Il razzo avrebbe dovuto compiere il primo volo nel 2017, ma il lancio era stato via via rinviato a causa di problemi tecnici, che avevano comportato costi aggiuntivi.

Sulla propria sommità, SLS porta Orion, la capsula da trasporto sviluppata dalla NASA per l’esplorazione dello Spazio profondo con equipaggi.

(NASA)

Nell’autunno del 2021, la NASA ipotizzò di effettuare il lancio inaugurale a febbraio di quest’anno, ma i piani furono in seguito rivisti. Se tutto procederà come previsto, SLS rimarrà per diverse settimane sulla rampa di lancio: a inizio aprile la NASA condurrà una sorta di prova generale, nella quale i tecnici simuleranno buona parte delle procedure previste per il giorno del lancio. Al termine, il razzo sarà portato nuovamente nel VAB per ulteriori test, prima di essere riportato all’esterno per il primo lancio, previsto in estate (la data non è stata ancora definita).

La missione inaugurale, chiamata Artemis I, non avrà equipaggio a bordo e servirà per testare il sistema di lancio e la capsula spaziale, in un viaggio intorno alla Luna che durerà tra le 4 e le 6 settimane a seconda della posizione del nostro satellite naturale rispetto alla Terra al momento del lancio.

Se Artemis I sarà un successo, la NASA procederà con la missione Artemis II, la prima con equipaggio a bordo e che compirà un viaggio intorno alla Luna, ma senza compiere un allunaggio. La NASA dovrà nel frattempo provvedere allo sviluppo delle parti mancanti di Orion, delle nuove tute per l’equipaggio e verificare che procedano le attività di sviluppo per le missioni seguenti, che richiederanno l’impiego di un sistema di trasporto dall’orbita lunare alla Luna.

Il video di Arnold Schwarzenegger sulla guerra in Ucraina, per il popolo russo

Il video di Arnold Schwarzenegger sulla guerra in Ucraina, per il popolo russo

L’attore e politico (ex governatore della California) Arnold Schwarzenegger ha pubblicato un video sulla guerra in Ucraina rivolgendosi direttamente al popolo russo. Nei primi minuti del video, Schwarzenegger racconta di quando a 14 anni incontrò il campione di sollevamento pesi Yuri Petrovich Vlasov, «l’uomo che diventò il mio eroe» nonostante l’opposizione iniziale di suo padre, che assediò Leningrado nelle fila dell’esercito nazista e che non amava i russi. Ma l’incontro con Vlasov e i suoi successivi viaggi nel paese, racconta Schwarzenegger, consolidarono uno stretto legame di amicizia e affetto con la Russia e i russi: in virtù del quale ha ritenuto di spiegare cosa sta succedendo in Ucraina e che non viene raccontato dalla propaganda interna.

«Spero che mi permettiate di dirvi la verità sulla guerra in Ucraina e cosa sta succedendo lì» dice Schwarzenegger, raccontando dei bombardamenti russi sui civili e delle difficoltà incontrate dall’esercito di Putin. «L’Ucraina non ha cominciato questa guerra, né i nazionalisti o i nazisti. Le persone al potere al Cremlino l’hanno cominciata. Questa non è la guerra del popolo russo».

Questa foto di una stella del James Webb Space Telescope è solo l’inizio

Questa foto di una stella del James Webb Space Telescope è solo l'inizio

Il James Webb Space Telescope (JWST), il più potente telescopio spaziale mai realizzato e lanciato in orbita il giorno di Natale del 2021, ha scattato una nuova fotografia alla stella HD 84406, scelta dai tecnici della NASA come punto di riferimento per tarare gli strumenti del telescopio. L’immagine è la prima a essere realizzata impiegando tutti i 18 specchi esagonali del JWST, che lavorando insieme consentono di compiere osservazioni ad alta definizione di corpi celesti lontanissimi, potenzialmente fino a 13,6 miliardi di anni luce, al punto da rendere possibile l’osservazione di come fosse l’Universo nelle sue prime fasi di esistenza.

(NASA)

L’immagine non mostra solamente come gli specchi del telescopio stiano funzionando nelle modalità attese, ma mostra anche efficacemente le potenzialità dello strumento. Oltre a HD 84406 ben visibile al centro, si notano sullo sfondo numerose galassie, che il JWST è riuscito a rilevare, nonostante la forte luminosità della stella in primo piano.

(NASA)

La NASA ha inoltre diffuso un nuovo “selfie” del JWST, che mostra l’attuale allineamento dei 18 specchi. L’immagine è stata ottenuta tramite una particolare lente, che i tecnici impiegano per tarare lo strumento e assicurarsi che gli specchi siano allineati e impostati correttamente per compiere le osservazioni.

Nei prossimi sei mesi, i tecnici della NASA proseguiranno le attività per mettere a punto il JWST, con un complesso lavoro per tarare tutti gli altri sistemi del telescopio. Salvo imprevisti, le prime immagini realizzate a scopo di ricerca saranno diffuse alla fine dell’estate.

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