Le statue coloniali vandalizzate a Melbourne alla vigilia della festa nazionale australiana
Nelle prime ore di giovedì 25 gennaio a Melbourne, in Australia, sono stati vandalizzati due monumenti dedicati a figure considerate legate al passato coloniale del paese. Una statua della regina Vittoria (che regnò sull’Impero britannico dal 1837 al 1901) è stata coperta di vernice rossa, mentre una statua del capitano James Cook, che nel Settecento guidò alcuni viaggi di esplorazione nell’oceano Pacifico, è stata abbattuta, e sul suo piedistallo è stato scritto «la colonia cadrà».
Gli atti vandalici sono stati compiuti alla vigilia dell’Australia Day, la festa nazionale australiana, che ricorre ogni anno il 26 gennaio: ricorda il giorno in cui la prima flotta di coloni britannici arrivò sulle coste australiane, vicino a quella che sarebbe poi diventata Sydney. Da alcuni anni però la festa viene criticata da una parte dell’opinione pubblica australiana, perché la colonizzazione europea dell’Australia causò (direttamente o per la diffusione delle malattie) la morte di moltissime persone aborigene e la distruzione di gran parte delle culture native del continente: in molti chiamano polemicamente il 26 gennaio l’Invasion Day, il giorno dell’invasione.
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The Captain Cook statue in St Kilda has been vandalised overnight.
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Pix: Queen Victoria Statue Vandalised Melbourne pic.twitter.com/28cSCTEx8M
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James Cook in realtà non fu né il primo europeo a scoprire l’Australia, né il primo britannico a colonizzarla. Fu comunque uno dei primi a scriverne approfonditamente, e viene visto come uno dei personaggi principali dell’esplorazione europea dell’oceano Pacifico. Allo stesso modo anche la regina Vittoria non fu la regnante che ordinò la colonizzazione dell’Australia, ma durante il suo lungo impero il Regno Unito consolidò gran parte dei suoi domini coloniali: decine di luoghi in tutto il mondo portano il suo nome, fra cui lo stato federale australiano dove si trova Melbourne, chiamato appunto Victoria.