Per la prima volta Starship è atterrata intera, ma poi è esplosa

Nel pomeriggio di mercoledì 3 marzo (in Italia era notte), la compagnia spaziale statunitense SpaceX è riuscita a fare atterrare intera “Starship”, la sua nuova astronave che un giorno dovrebbe consentire di raggiungere la Luna e molto più ambiziosamente Marte.

Il prototipo SN10, alto come un palazzo di 16 piani e che ricorda un grande silo per i cereali, ha raggiunto un’altitudine di 10mila metri, spinto dai suoi tre motori Raptor alimentati a metano. Li ha poi spenti e ha eseguito una manovra per raggiungere una posizione orizzontale, in modo da rallentare nella propria fase di rientro verso la base di lancio di Boca Chica, nel Texas meridionale.


Poco prima di raggiungere il suolo, SN10 ha riacceso i motori ricevendo la spinta necessaria per riacquistare una posizione verticale e per rallentare ulteriormente, man mano che si avvicinava al punto di atterraggio. Il prototipo si è infine posato sulla piattaforma di arrivo, ma dopo un quarto d’ora circa è esploso distruggendosi completamente.

Anche i due test precedenti erano finiti con un’esplosione, ma ancora prima che i prototipi di Starship fossero stabili sulla piattaforma. Il test di ieri, come i due precedenti, sono stati condotti senza equipaggio a bordo e nessuno nella zona di Boca Chica si è fatto male.

SpaceX ha definito un successo il proprio test, ricordando che i lanci di questi prototipi servono a raccogliere molte informazioni sul comportamento di Starship e dei suoi numerosi componenti, a partire dai tre motori. L’astronave è del resto in una fase iniziale di sviluppo ed è normale che i lanci abbiano esiti piuttosto incerti. Il fatto che SN10 sia riuscita a raggiungere intera la base di Boca Chica è comunque un buon segno e conferma i progressi delle ultime settimane, resi possibili da ciò che i tecnici avevano osservato nei prototipi precedenti.

Il progetto di Starship è portato avanti da SpaceX da circa 8 anni, ma i test con i primi prototipi erano iniziati solo nella primavera dello scorso anno. Nella sua versione finale, l’astronave dovrebbe essere una delle più grandi mai realizzate nella storia delle esplorazioni spaziali, con un’altezza di 50 metri e un diametro di 9 metri.

I piani prevedono che Starship abbia la capacità di spostarsi in autonomia nello Spazio grazie a sei grandi motori a metano, che potranno essere utilizzati per compiere atterraggi verticali non solo sulla Terra, al rientro dalle missioni, ma anche su altri corpi celesti, come la Luna e in un futuro ancora non ben definito Marte. L’astronave partirà dal nostro pianeta facendo affidamento su un gigantesco razzo di 72 metri chiamato Super Heavy, ancora nella sua fase di sviluppo da parte di SpaceX.