Quante cose dentro il simbolo della lista di Beatrice Lorenzin

Oggi a Roma Beatrice Lorenzin ha presentato il simbolo della lista che guiderà alle prossime elezioni. La lista si chiama “Civica Popolare”, non con grande originalità, e nel suo simbolo è presente un fiore e i simboli delle cinque formazioni politiche che la compongono. Ancora prima della presentazione, il simbolo aveva fatto abbastanza discutere: Lorenzin aveva parlato della possibilità di inserire il disegno di una margherita, ma l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, che è ancora proprietario dei simboli della Margherita, il partito che nel 2007 si fuse con i DS per formare il PD, aveva consigliato a Lorenzin di fare un’altra scelta per evitare noie legali. Civica Popolare probabilmente si presenterà alleata del PD alle prossime elezioni.

Il blog “I simboli della discordia”, specializzato nall’analisi dei simboli elettorali italiani, ha ricostruito la genesi del simbolo e delle liste che lo compongono in un lungo articolo. A proposito del fiore, per esempio, il blog riporta la spiegazione offerta da Lorenzin durante la conferenza stampa: «È un fiore “petaloso”: se qualcuno ci vuole vedere una margherita, una peonia… la margherita assolutamente non va vista! Una peonia, un girasole… ma è un frutto dell’immaginazione di un bambino. Un fiore “petaloso”, tra l’altro, è entrato in questi anni nella Treccani perché è stata una definizione data proprio da un bambino piccolo» (in realtà la parola non è stata inclusa nel vocabolario italiano).

I “Simboli della discordia” si è occupato anche del colore di sfondo del simbolo, un rosa fucsia che probabilmente era finora inedito nella storia politica del nostro paese: «Un colore», scrive il blog, «decisamente eccentrico  per i partiti che non avevano mai osato più del rosso». La conclusione del blog è molto severa: «Tra i contrassegni destinati alla scheda quello di Lorenzin sembra essere il più brutto».

Ma oltre a quella del suo simbolo, anche la storia di Civica Popolare è piuttosto interessante. Lorenzin è diventata nelle ultime settimane la leader di fatto di Alternativa Popolare, il partito fondato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano (che ha annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni) e sua volta nato dal Nuovo Centro Destra, la formazione parlamentare creata dai parlamentari di Forza Italia usciti nell’autunno del 2013 per continuare a sostenere il governo Letta. Alternativa Popolare oggi è una delle cinque forze che compongono Civica Popolare. Accanto ad AP ci sono altre formazioni più o meno centriste.

Ci sono “Centristi per l’Europa”, il gruppo di cui fa parte Pierferdinando Casini, “L’Italia è Popolare”, di Giuseppe De Mita (nipote dell’ex presidente del Consiglio e ora sindaco di Nuso, in provincia di Avellino, Ciriaco De Mita), “L’Unione”, di Lorenzo Dellai, il cui nome completo è “Unione per il Trentino”. Infine, il primo simbolo da destra è quello dell’Italia dei Valori, oggi guidata dall’ex deputato Ignazio Messina. Come ha notato il giornalista David Allegranti, significa che il partito fondato dal magistrato Antonio Di Pietro è confluito nella formazione politica dell’ex coordinatrice dei Giovani di Forza Italia, Beatrice Lorenzin, già compagna di partito di Angelino Alfano.