La seduta di 28 ore del Senato australiano (e il senatore che ci è andato in pigiama)

Alcune ore fa il Senato australiano ha approvato una riforma elettorale che semplifica i complicati meccanismi con cui gli australiani votano i senatori, rendendo allo stesso tempo la vita un po’ più difficile ai piccoli partiti. «È una riforma che aiuterà i futuri risultati elettorale a rispecchiare le vere opinioni dei cittadini australiani», ha spiegato il ministro delle Finanze Mathias Cormann. L’approvazione della riforma – arrivata grazie a 36 voti favorevoli e 24 contrari – è stata molto tormentata: i senatori si sono riuniti giovedì mattina e la seduta è finita venerdì pomeriggio, più di 28 ore dopo (ore in cui chi era contrario al voto ha cercato di fare ostruzionismo). Il senatore indipendente Nick Xenophon, favorevole alla riforma, si è presentato in Senato in pigiama e con in mano un cuscino, per far capire di essere pronto a una lunga attesa pur di far passare la legge. «Gli è stato chiesto di cambiarsi», ha scritto BBC. L’ha fatto.

Le prossime elezioni australiane si dovrebbe tenere nel 2017. Molti commentatori politici pensano però che l’attuale primo Malcom Turnbull – che è al governo dal settembre 2015 – potrebbe anticipare le elezioni, fissandole per gli ultimi mesi del 2016.