“Se telefonando” di Ennio Morricone, spiegata da Rocco Tanica

“Se telefonando” di Ennio Morricone, spiegata da Rocco Tanica

Lunedì è morto Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori italiani della seconda metà del Novecento, autore di tantissime celebri colonne sonore e anche della musica o degli arrangiamenti di diverse famose canzoni pop degli anni Sessanta. Una di queste fu “Se telefonando” di Mina, scritta nel 1966 (per un testo di Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo). Qualche anno fa, durante un incontro dell’Italians Festival di Milano, il tastierista degli Elio e le Storie Tese Rocco Tanica spiegò come Morricone compose – con un pugno di note – la melodia cantata da Mina, ispirandosi al suono delle sirene della polizia di Marsiglia.

– Leggi anche: Com’erano le colonne sonore di Ennio Morricone

I piloti di Formula 1 si sono inginocchiati contro il razzismo

I piloti di Formula 1 si sono inginocchiati contro il razzismo

Oggi, prima dell’inizio del Gran Premio d’Austria di Formula 1, i piloti si sono inginocchiati sulla pista del circuito per esprimere il loro sostegno alle proteste del movimento Black Lives Matter, iniziate a seguito dell’uccisione di George Floyd da parte della polizia americana. I piloti indossavano una maglietta nera e si sono inginocchiati vicino alla scritta “End Racism” visibile dall’alto.

In realtà, non tutti i piloti hanno partecipato all’iniziativa. Charles Lecrerc, pilota monegasco della Ferrari, ha scritto sul suo profilo ufficiale che «quello che conta davvero sono i fatti e i nostri comportamenti quotidiani piuttosto che gesti formali che potrebbero essere considerati controversi in certi paesi. Non mi inginocchierò ma questo non significa affatto che io sia meno impegnato degli altri nella lotta contro il razzismo».

Il momento più discusso del Premio Strega

Il momento più discusso del Premio Strega

Durante la cerimonia di consegna del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano, il conduttore Giorgio Zanchini ha concluso l’incontro con la scrittrice Valeria Parrella, finalista del premio, dicendo che subito dopo avrebbe parlato di com’è cambiata la condizione femminile dopo il #metoo, il movimento nato nel 2017 in cui donne da tutto il mondo condividevano sui social le loro esperienze di molestie e aggressioni.

Zanchini aveva insistito che la stessa Parrella avrebbe potuto parlare a lungo di questo tema, e forse anche per questo Parrella ha risposto: «E lei ne vuole parlare con Augias? Auguri!». La sua risposta è sembrata anche sottolineare come fosse opportuno parlare di quell’argomento coinvolgendo almeno una donna. La scena è stata molto condivisa e commentata sui social network, diventando il momento della cerimonia di cui si è parlato di più.

Corrado Augias ha replicato poco dopo chiedendo se allora due intellettuali non possano parlare dei problemi degli operai, e ha ribadito che pur non essendo una donna la condizione femminile lo interessa perché «riguarda tutti noi». Nel corso della sua storia il Premio Strega ha sempre avuto tra i candidati e i vincitori molti più scrittori che scrittrici. Quest’anno, dei sei finalisti, Parrella era l’unica donna (anche se Jonathan Bazzi, dichiaratamente gay, rifiuta di essere inserito tra gli uomini e si è presentato alla cerimonia con la parola “femminuccia” dipinta sullo smalto delle dita).

Il premio è stato vinto dallo scrittore Sandro Veronesi con il romanzo Il colibrì, di cui potete leggere un estratto qui.

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