Il video dello schianto aereo che lo youtuber Trevor Jacob ha ammesso di aver organizzato di proposito per ottenere più visualizzazioni

Il video dello schianto aereo che lo youtuber Trevor Jacob ha ammesso di aver organizzato di proposito per ottenere più visualizzazioni

Il noto youtuber americano Trevor Jacob ha ammesso di aver fatto schiantare intenzionalmente un aeroplano per ottenere più visualizzazioni di un video che riprendeva lo schianto, e che Jacob aveva poi pubblicato sul proprio canale YouTube. In particolare Jacob si è dichiarato colpevole di aver ostacolato un’indagine federale che era stata aperta sulla caduta dell’aereo, occultando e distruggendo i detriti dell’aereo dopo l’incidente per non far capire che lo aveva organizzato di proposito: ora rischia fino a 20 anni di carcere. L’informazione è stata diffusa dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha spiegato che il video faceva parte di un accordo commerciale che Jacob aveva fatto con un’azienda per pubblicizzare alcuni prodotti sui suoi canali.

Jacob è un pilota, paracadutista ed ex snowboarder professionista che su YouTube è noto soprattutto per i video in cui fa paracadutismo. A dicembre del 2021 postò un video in cui apparentemente perdeva il controllo dell’aereo che stava pilotando ed era costretto a paracadutarsi, lasciando che cadesse senza il pilota a bordo. Adesso si è scoperto che era tutta un’operazione organizzata per ragioni economiche. Il video, che al momento ha oltre 3 milioni di visualizzazioni, aveva fin da subito suscitato le perplessità di alcuni utenti proprio perché sembrava troppo costruito: Jacob aveva sospettosamente già addosso il paracadute, non sembrava molto sorpreso dell’imprevisto e sull’aereo aveva posizionato diverse telecamere che avevano ripreso la scena da più angolazioni.

L’aereo era partito il 24 novembre da un aeroporto di Santa Barbara, in California, e dopo l’incidente Jacob aveva regolarmente riferito lo schianto al National Transportation Safety Board, l’agenzia investigativa del governo americano che indaga sugli incidenti che coinvolgono tra le altre cose gli aerei: aveva però mentito, dicendo di non sapere dove fosse esattamente il luogo dello schianto. Secondo il procuratore che si sta occupando del suo caso però alcune settimane dopo Jacob tornò sul posto e rimosse i detriti dell’aereo, per poi distruggerli, ostacolando l’indagine federale che era stata aperta.

La protesta contro Luca Barbareschi che riprende l’antica pratica dell’anasyrma, cioè della “gonna in su”

La protesta contro Luca Barbareschi che riprende l'antica pratica dell'anasyrma, cioè della "gonna in su"

Mercoledì a Roma c’è stata una piccola manifestazione contro alcune dichiarazioni dell’attore e regista Luca Barbareschi pubblicate martedì in un’intervista a Repubblica. Una decina di persone tra attiviste e attivisti si sono messe in fila avanti al Teatro Eliseo e hanno sollevato le gonne, facendo vedere i genitali ai passanti. Il gesto di alzare la gonna e mostrare i genitali femminili (non solo, in questo caso) non è casuale e non è una novità: si chiama anasyrma (o anasuromai), che tradotto dal greco antico significa appunto “gonna in su”. Ha un significato simbolico particolare nell’arte e nella letteratura antica, che è stato più recentemente assorbito da alcuni gruppi femministi all’interno delle loro azioni di protesta.

– Leggi anche: L’anasyrma dall’antichità alla “Naked Athena”

Una delle storie più antiche sull’anasyrma risale alla mitologia greca ed è quella del personaggio di Baubo, una megera che col gesto dissacrante di alzarsi la gonna riuscì a far ridere la dea Demetra, disperata per aver perso la figlia Persefone. In generale molte fonti risalenti a culture e periodi storici diversi parlano del potere apotropaico (cioè di scacciare le forze maligne) della nudità femminile. Ma all’anasyrma viene attribuito potere ancora oggi: in Africa per esempio le proteste fatte da donne nude sono frequenti e il gesto di mostrare la nudità è spesso interpretato come qualcosa di minaccioso. Un esempio più recente e vicino è quello della manifestazione dell’8 marzo del 2017, quando a Milano fu organizzato un flash mob femminista che consisteva proprio nell’alzarsi la gonna nello stesso momento.

La protesta di mercoledì è stata organizzata dal collettivo Il Campo Innocente, composto da persone che lavorano nel mondo dello spettacolo e che da anni si occupano di sollevare «la questione della violenza, del sessismo e della precarietà nel mondo artistico». Il Campo Innocente ha manifestato la propria solidarietà all’associazione Amleta, che contrasta disparità e violenza nel mondo dello spettacolo e che è stata esplicitamente citata e criticata da Barbareschi in un passaggio dell’intervista in cui sminuisce le denunce di molestie di alcune delle attrici che ne fanno parte.

Nell’intervista Barbareschi dice «che alcune di queste non sono state molestate» e che hanno usato le denunce per farsi pubblicità. In risposta a queste affermazioni, durante la protesta, Il Campo Innocente ha sollevato cartelli che compongono la frase «Lo stupro non è un barbatrucco» e hanno diffuso un testo di accompagnamento alla manifestazione in cui spiegano che «Le parole – come i gesti, come le azioni – feriscono, umiliano, fanno violenza» e «Negare legittimità alle parole di chi denuncia è un ulteriore atto di violenza».

Lo stemma del Napoli disegnato dalla traiettoria di volo di un aereo

Lo stemma del Napoli disegnato dalla traiettoria di volo di un aereo

Mercoledì pomeriggio un aereo leggero è decollato da Capua, in provincia di Caserta, e ha volato per un’ora e 38 minuti prima di tornare sulla stessa pista della Tecnam Flight Academy, la scuola di volo dell’azienda aeronautica italiana Tecnam. Vista attraverso il noto sito svedese di tracciamento degli aerei Flightradar24, la traiettoria di volo seguita dall’aereo tracciava lo stemma della squadra di calcio del Napoli. Il Tecnam P2008JC, un aereo monomotore biposto, ha voluto celebrare in questo modo la vittoria del campionato del Napoli, arrivata giovedì 4 maggio.

Flightradar24 segue gli spostamenti dei velivoli in tempo reale grazie al perfezionamento della tecnologia e degli strumenti che consentono oggi di individuare con continuità la posizione di un oggetto nel mondo, operazione nota come tracking. La familiarità delle persone con questi servizi e la consapevolezza di quanto il loro uso sia diventato popolare ha portato ad alcune occasionali manovre dei piloti stessi, che a volte attirano attenzioni utilizzando rotte di volo atipiche: perché quelle rotte, osservate attraverso servizi come Flightradar24, diventano parole o disegni.

– Leggi anche: Il fascino del tracking

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