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  • Mercoledì 1 giugno 2022

Salvini ha celebrato il saccheggio di metallo ucraino da parte della Russia?

Martedì pomeriggio il leader della Lega Matteo Salvini ha celebrato con un tweet il fatto che il porto ucraino di Mariupol, occupato da alcune settimane dall’esercito russo, abbia ripreso la sua attività dopo un’interruzione dovuta ai combattimenti. «Bene, le armi più potenti sono dialogo e diplomazia», ha twittato Salvini. Non è chiarissimo però a cosa si riferisse.

A Mariupol l’esercito russo ha di fatto sequestrato decine di navi merci e i loro carichi ordinando che venissero portati in Russia, in quello che gli ucraini e diversi commentatori hanno definito un saccheggio di guerra. Salvini ha da tempo posizioni filorusse e negli ultimi giorni è nei guai per avere organizzato autonomamente una visita a Mosca, poi mai avvenuta, e per avere incontrato l’ambasciatore russo in Italia senza avvertire il governo.

La nave di cui Salvini ha salutato la partenza, per esempio, conteneva circa 2.500 tonnellate di metallo. Non è chiaro a chi appartenesse, ma le autorità locali installate dai russi hanno deciso di inviarla nel porto di Rostov, in Russia, insieme a tutto il suo prezioso carico. Secondo una funzionaria del governo ucraino citata dal Kyiv Independent, prima dell’invasione russa nel porto di Mariupol c’erano migliaia di tonnellate di metallo dal valore complessivo di circa 170 milioni di euro. Repubblica ha scoperto che fra le navi bloccate e verosimilmente sequestrate dalla Russia ce n’è anche una gestita da un agente marittimo italiano: la Tzarevna, destinata al porto di Monfalcone, a Gorizia, con un carico di metallo dal valore di circa 12 milioni di dollari.