Salvador Dalì si fa i selfie con i visitatori di un museo, grazie a un’intelligenza artificiale

Da domani al Dalí Museum di St. Petersburg, in Florida, i visitatori potranno scattarsi un selfie con il pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí, morto nel 1989. In pratica nel museo c’è un grande schermo verticale in cui la figura di Dalì è riprodotta a grandezza naturale, si muove, parla e a un certo punto tira fuori uno smartphone per fotografarsi insieme ai visitatori. È più facile da capire se lo si vede:

Sarà possibile farsi i selfie con Dalì (la mostra inizia l’11 maggio) grazie a un’intelligenza artificiale ideata dall’agenzia pubblicitaria Goodby, Silverstein & Partners (GS&P). È un video “deepfake”: analizzando seimila fermi-immagini di filmati di archivio in cui compare Dalì in mille ore di machine learning, un algoritmo ha imparato a riprodurre su uno schermo le espressioni facciali di Dalì: sono state sovrapposte alla faccia di un attore con proporzioni del corpo simili a quelle del pittore, mentre un altro attore con un timbro vocale simile ne ha imitato l’accento.

Oltre a farsi i selfie, il Dalì nello schermo legge l’edizione del New York Times del giorno in cui si visita il museo e commenta il meteo se sta piovendo; in questo è piuttosto simile a un assistente per la casa come Alexa. Sono stati girati 45 minuti di scene diverse, che si combinano in migliaia di modi diversi, quindi ogni visitatore ha un’esperienza distinta con il Dalì digitale. Per quanto riguarda i selfie, si può chiedere a Dalì di mandarli al proprio numero di telefono. Lo scopo è avvicinare la figura e la personalità di Dalì ai visitatori, così che questi possano meglio apprezzarne le opere.