La Russia vorrebbe che faceste le vacanze in Crimea

La Russia vorrebbe che faceste le vacanze in Crimea

Alcune ambasciate russe stanno incoraggiando i turisti stranieri ad andare in vacanza in Crimea, la penisola che la Russia ha annesso nel 2014 e che prima apparteneva all’Ucraina. Lo si vede per esempio in un tweet pubblicato il 23 luglio dall’ambasciata russa negli Stati Uniti, in cui è scritto che nel 2016 “880mila turisti ucraini hanno visitato la Crimea”. Non ci sono dati precisi e recenti, ma Buzzfeed ha scritto che dopo l’annessione – condannata dalla maggioranza dei governi mondiali – sono diminuiti sia i turisti ucraini che quelli russi. Per ragioni comprensibili, molti altri paesi sconsigliano poi la Crimea come meta di viaggi turistici. Sempre Buzzfeed ha scritto che già nel 2015 la Russia tentò di fare qualcosa di simile, senza grandi risultati.

https://twitter.com/RussianEmbassyC/status/889503447325736960

Francesco Pannofino dice che probabilmente ci sarà un sequel di Boris

Francesco Pannofino dice che probabilmente ci sarà un sequel di Boris

L’attore italiano Francesco Pannofino ha detto che «probabilmente» verrà realizzato un «proseguo» di Boris, la serie tv andata in onda tra il 2007 e il 2010 e in cui Pannofino interpretava il protagonista, René Ferretti. Pannofino lo ha detto il 22 luglio intervistato durante un evento del festival di innovazione e tecnologia Campus Party, che quest’anno si è svolto a Milano dal 20 al 23 luglio. Pannofino ha raccontato che l’idea di lavorare a un sequel di Boris è arrivata anche grazie a una festa organizzata negli scorsi mesi a Torino per i 10 anni della prima stagione della serie tv: «Mi hanno fatto vedere le foto e i filmati, è stato un bagno di folla incredibile [..] e quello ha solleticato, diciamo, la volontà e il desiderio di rifarlo. Quindi probabilmente ci sarà un proseguo».

Dal minuto 39 in poi.

Luis Fonsi non vuole che il governo del Venezuela usi “Despacito”

Luis Fonsi non vuole che il governo del Venezuela usi "Despacito"

Luis Fonsi, il cantante portoricano di “Despacito” – la canzone più ascoltata di sempre in streaming, praticamente la canzone dell’estate 2017 in tutto il mondo – si è lamentato di come il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha cercato di sfruttare il successo della sua canzone per fare propaganda politica. Domenica il partito di Maduro aveva diffuso una versione remixata della canzone a sostegno della formazione di una nuova assemblea che avrebbe il compito di riscrivere la Costituzione e dare più poteri al presidente (se volete approfondire, trovate spiegato tutto qui). Fonsi ha pubblicato un messaggio su Twitter in cui dice di non aver mai autorizzato alcuna modifica al testo per motivi politici «tanto meno nella deplorevole situazione che vive un paese a cui tengo molto come il Venezuela», e aggiunto che la sua musica non è per «quelli che vogliono usarla come propaganda per manipolare la volontà di un popolo che sta chiedendo a voce alta la sua liberà e un futuro migliore». Pochi giorni fa la canzone era stata al centro di un’altra controversia per niente musicale: il governo della Malesia aveva vietato alle radio di stato di trasmetterla per il suo testo sessualmente esplicito.

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