Rottami marziani molto terrestri

Rottami marziani molto terrestri

Ingenuity, il piccolo elicottero sperimentale della NASA che con brevi voli esplora Marte da più di un anno, ha da poco fotografato i rottami del sistema di atterraggio impiegato dal rover Perseverance, con il quale aveva raggiunto il suolo marziano il 18 febbraio del 2021. Una delle immagini mostra chiaramente l’involucro che proteggeva il robot automatico e Ingenuity durante la loro discesa, rallentata tra le altre cose da un paracadute.

I rottami dell’involucro protettivo e sullo sfondo, in alto a sinistra, il paracadute (NASA)

Dopo essersi sganciata, la parte superiore dell’involucro si era allontanata da Perseverance, precipitando a debita distanza per evitare di rovinare in qualche modo il rover. L’intera procedura era stata ripresa dai sistemi di bordo, mostrando come mai prima in dettaglio un atterraggio su Marte.

(NASA)

Da allora i rottami sono sul pianeta e si sono via via impolverati con la sabbia marziana, trasportata dai venti. Lo studio delle immagini consentirà ai tecnici della NASA di raccogliere nuove informazioni sull’impatto, anche in vista della preparazione di nuove missioni verso il pianeta.

Per decollare e mantenersi in volo, Ingenuity utilizza due coppie di pale lunghe 1,2 metri. Una coppia ruota in senso orario e l’altra in senso antiorario, compiendo all’incirca 2.400 giri al minuto.

Il corpo dell’elicottero è formato da una piccola scatola di circa 15 centimetri per lato. Quando non è in volo, Ingenuity poggia a terra su quattro gambe in fibra di carbonio lunghe 40 centimetri. Al di sopra delle pale c’è un pannello solare, utilizzato per caricare le sei batterie al litio che alimentano l’intero sistema.

Cose che non passano i controlli all’aeroporto: le bombe inesplose

Cose che non passano i controlli all'aeroporto: le bombe inesplose

Giovedì una famiglia statunitense ha causato momenti di grande paura all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, in Israele, quando ha cercato di passare i controlli di sicurezza con una vecchia bomba inesplosa. Secondo la ricostruzione delle autorità israeliane, la famiglia aveva trovato e raccolto l’ordigno durante una visita alle Alture del Golan, l’altopiano occupato dall’esercito israeliano nel 1967, quando lo tolse al controllo della Siria: voleva portarselo a casa come souvenir non rendendosi conto di cosa fosse esattamente l’oggetto. Non appena un membro della famiglia ha preso la bomba dal proprio zaino e chiesto se potesse portarlo con sé, a un addetto alla sicurezza ha ordinato che la zona circostante fosse sgomberata. Una persona nelle vicinanze ha creduto che si parlasse di una sparatoria e ha urlato, allertando gran parte dei presenti. Un video condiviso sui social network mostra persone spaventate e in fuga all’interno dell’aeroporto.

Nella confusione un uomo di 32 anni si è leggermente ferito. La famiglia americana, dopo essere stata interrogata dal personale di sicurezza, ha potuto imbarcarsi sul proprio volo.

I servizi segreti russi hanno confuso le schede sim col videogioco “The Sims”?

I servizi segreti russi hanno confuso le schede sim col videogioco "The Sims"?

Lunedì l’agenzia di intelligence interna della Russia, l’FSB, ha annunciato di avere sventato un presunto attentato al famoso giornalista televisivo russo Vladimir Solovyev, che secondo l’FSB sarebbe stato organizzato da un misterioso gruppo di neonazisti. Per corroborare questa notizia l’FSB ha pubblicato alcune foto che dovrebbero mostrare del materiale sequestrato al gruppo neonazista in questione: oltre ad alcune bandiere naziste e a un ritratto di Adolf Hitler, in molti hanno notato che sono state incluse anche tre confezioni del noto videogioco “The Sims”, immediatamente individuate come piuttosto incongrue e inspiegabili.

Diversi analisti e osservatori che si occupano di sicurezza ritengono plausibile che l’FSB si sia inventata tutto – non sarebbe la prima volta che diffonde informazioni false sulle proprie attività – e che abbia inscenato il sequestro. Uno degli indizi più rilevanti in questa direzione sarebbe proprio la presenza delle copie di “The Sims”. Qualcuno all’interno dell’FSB potrebbe avere chiesto di includere fra gli oggetti sequestrati anche tre schede sim, di quelle che si usano sui telefoni cellulari: che però hanno un nome molto simile al videogioco “The Sims”. Non ci sono prove che sia andata davvero così, ovviamente, ma la ricostruzione è stata considerata credibile e rilanciata da diversi giornalisti e analisti.

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