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  • Martedì 7 novembre 2023

Le prime immagini del telescopio spaziale Euclid

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L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha pubblicato le prime cinque immagini realizzate dal telescopio spaziale Euclid, lanciato a inizio luglio per studiare due delle caratteristiche più sfuggenti dell’Universo: la materia oscura e l’energia oscura. Le immagini hanno per lo più scopo dimostrativo per verificare alcune delle capacità del telescopio in vista delle osservazioni che svolgerà nei prossimi anni, raccogliendo molti dati che saranno utilizzati per capire meglio l’evoluzione e la struttura dell’Universo.

L’immagine qui sotto mostra l’Ammasso di Perseo, un insieme molto denso di galassie e sullo sfondo altre galassie ancora, mai osservate prima così nitidamente perché molto distanti. La luce di alcune di quelle galassie ha impiegato circa 10 miliardi di anni prima di raggiungere i sensori di Euclid. Lo studio della loro distribuzione e delle loro forme sarà molto importante per studiare come la materia oscura abbia dato forma all’Universo che possiamo osservare oggi. Secondo le teorie più condivise, un ammasso di galassie come quello di Perseo si può essere formato solo se si contempla l’esistenza della materia oscura (lo avevamo spiegato più estesamente qui).

(ESA)

Euclid ha poi osservato la galassia a spirale IC 342, che ha alcune caratteristiche paragonabili alla Via Lattea rese ora più evidenti grazie alla migliore risoluzione degli strumenti sul telescopio.

(ESA)

NGC 6822 è invece una galassia irregolare, cioè che non mostra nessuna struttura in particolare.

(ESA)

NGC 6397 è un ammasso globulare visibile nella costellazione dell’Altare, il secondo più vicino alla Terra degli ammassi di questo tipo, a circa 7.800 anni luce da noi. È un insieme di centinaia di migliaia di stelle tenute insieme dalla gravità ed è molto ampio, per questo può essere osservato nella sua interezza con una singola osservazione solo da Euclid, in grado di cogliere anche le stelle meno brillanti.

(ESA)

L’immagine probabilmente più suggestiva è quella della Nebulosa Testa di Cavallo, che si chiama così per via della sua caratteristica forma.

(ESA)