Le prime foto da Marte del rover cinese Zhurong

Le prime foto da Marte del rover cinese Zhurong

L’Agenzia spaziale cinese (CNSA) ha diffuso le prime fotografie scattate dal proprio rover Zhurong, atterrato lo scorso sabato su Marte. Le immagini erano molto attese per confermare il successo dell’atterraggio, che presentava non poche difficoltà a causa della sottile atmosfera marziana e della necessità di compiere le manovre in automatico senza interventi dalla Terra. Zhurong fa parte della missione spaziale Tianwen-1, organizzata dalla Cina per esplorare Marte.

Un’immagine mostra che cosa vede il rover davanti a sé, con il suolo marziano e la piccola rampa che percorrerà nei prossimi giorni per lasciare il veicolo spaziale (lander) con il quale è atterrato su Marte. In basso a destra è visibile una delle ruote del rover.

Una seconda immagine mostra invece la parte posteriore del rover, con i numerosi pannelli solari aperti per produrre l’energia elettrica necessaria per alimentare Zhurong.

Il rover è atterrato a Utopia Planitia, un’area pianeggiante che si trova nell’emisfero settentrionale di Marte. La CNSA confida di poter utilizzare Zhurong per almeno 90 giorni, facendogli percorrere parte del pianoro. I dati raccolti dal rover saranno poi trasmessi alla sonda Tianwen-1 in orbita intorno al pianeta, che a sua volta li invierà poi verso la Terra grazie a un’antenna più potente.

Con l’atterraggio di Zhurong, la Cina è diventata il secondo paese a far atterrare e mantenere attivo un veicolo spaziale su Marte dopo gli Stati Uniti. Nel 1971 ci riuscì anche l’Unione Sovietica con la sonda Mars 3, che smise però di comunicare con la Terra dopo appena 13 secondi.

La copertina del New Yorker sul ritorno alla normalità negli Stati Uniti

La copertina del New Yorker sul ritorno alla normalità negli Stati Uniti

Sulla copertina del prossimo numero del New Yorker, in uscita il 24 maggio, ci sarà un disegno dell’artista turco Gürbüz Doğan Ekşioğlu chiamato “Venturing out”, “avventurarsi all’esterno”. Nel disegno di Ekşioğlu, che aveva già realizzato altre copertine per il New Yorker, si vede una famiglia di quattro persone che si tengono per mano avvicinarsi a un’enorme porta nera semi aperta oltre la quale si intravedono alcuni grattacieli di New York, sovrastati da un cielo azzurro. Ekşioğlu ha spiegato che la copertina simboleggia il lento ritorno alla normalità negli Stati Uniti, dove l’epidemia da coronavirus è sempre più sotto controllo grazie all’avanzamento della campagna vaccinale.

Alle Galápagos è crollato l’arco di roccia dedicato a Charles Darwin

Alle Galápagos è crollato l'arco di roccia dedicato a Charles Darwin

Alle isole Galápagos è crollata una famosa formazione rocciosa nota come “Arco di Darwin”. Lo ha annunciato il ministero dell’Ambiente dell’Ecuador – paese a cui appartiene l’arcipelago – spiegando che il crollo è stato dovuto all’erosione naturale. L’Arco di Darwin, o meglio i due “pilastri” che ne restano, si trova in mare, nell’oceano Pacifico, a circa un chilometro dalle coste della piccolissima e disabitata isola di Darwin. Sia l’isola che la formazione rocciosa devono il loro nome a Charles Darwin, il naturalista inglese che ideò e diffuse la teoria dell’evoluzione: arrivò alle sue conclusioni sullo sviluppo degli esseri viventi dopo un lungo viaggio intorno al mondo durante il quale, nel 1835, visitò anche le Galápagos e poté osservare la loro fauna straordinaria.

Hanno preso il loro nome dallo scienziato anche i fringuelli di Darwin, un gruppo di diverse specie di uccelli che vivono solo alle Galápagos e che discendono tutte da un antenato comune.

Le Galápagos si trovano circa 900 chilometri a ovest dell’Ecuador e fanno parte del patrimonio mondiale dell’Unesco per l’unicità della loro fauna e flora. L’arcipelago è composto da 234 isole e isolette di origine vulcanica; le quattro isole più grandi sono abitate da circa 30mila persone.

 

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