La prima coppia gay a essersi sposata ha festeggiato 20 anni di matrimonio

La prima coppia gay a essersi sposata ha festeggiato 20 anni di matrimonio

Gli olandesi Gert Kasteel e Dolf Pasker sono le prime persone omosessuali a essersi sposate nel mondo e il primo aprile hanno festeggiato vent’anni di matrimonio. I Paesi Bassi furono infatti il primo paese a introdurre i matrimoni tra persone dello stesso sesso, con una legge approvata nel 2000, e il matrimonio tra Kasteel e Pasker fu celebrato poco dopo la mezzanotte del primo aprile 2001, primo giorno dell’entrata in vigore del provvedimento, dall’allora sindaco di Amsterdam Job Cohen. Oggi Kasteel ha 59 anni, Pasker 61.

Gert Kasteel, a destra, e Dolf Pasker, a sinistra, il 31 marzo 2021 (AP Photo/Peter Dejong, La Presse)

Poco dopo la mezzanotte del primo aprile ad Amsterdam furono celebrati altri tre matrimoni, tra una coppia di donne (Hélène Faasen e Anne-Marie Thus) e altre due coppie di uomini: delle quattro coppie sposate quel giorno, tre sono ancora insieme; la quarta è stata separata dalla morte di uno degli sposi nel 2011.

Gert Kasteel, a sinistra, e Dolf Pasker, a destra, durante lo scambio degli anelli al municipio di Amsterdam, il primo aprile 2001 (AP Photo/Peter Dejong, La Presse)

Da quando Kasteel e Pasker si sono sposati altri 28 paesi hanno introdotto i matrimoni gay, tra cui buona parte dei paesi dell’Unione Europea, Italia esclusa.

Tutti i modi del calcio spagnolo per non chiamare “Kosovo” il Kosovo

Tutti i modi del calcio spagnolo per non chiamare "Kosovo" il Kosovo

Nell’ultima giornata delle Qualificazioni europee ai Mondiali di calcio del 2022, la Spagna ha ospitato a Siviglia la nazionale del Kosovo. La partita in sé non aveva molto da offrire, con la Spagna ampiamente favorita e il Kosovo ultimo senza punti nel girone: e come previsto la Spagna ha vinto 3-1 nonostante l’assenza di molti dei suoi titolari. Della partita si è tuttavia parlato per le relazioni tra i due paesi, che hanno portato a una serie di momenti imbarazzanti e surreali: la Spagna è infatti l’unico tra i maggiori paesi occidentali a non riconoscere il Kosovo come stato indipendente.

Uno degli episodi più strani e imbarazzanti è successo durante la conferenza stampa prima della partita, quando il team manager kosovaro Bajram Shala ha dovuto insistere per fare pronunciare “Kosovo” ai giornalisti spagnoli presenti in sala.

La particolare posizione della Spagna nei confronti del Kosovo è legata principalmente alle rivendicazioni indipendentiste della Catalogna: un riconoscimento del Kosovo potrebbe infatti essere usato come precedente dai leader indipendentisti catalani, che da anni controllano il governo locale, per pretendere la secessione dalla Spagna; o potrebbe avere ripercussioni sui rapporti con Gibilterra, territorio reclamato al Regno Unito.

Per questi motivi, alcuni giornali e televisioni spagnole si sono dovuti ingegnare per non chiamare “Kosovo” il Kosovo. La televisione pubblica, per esempio, ha usato sempre il termine “Federazione calcistica kosovara” e non ha usato la parola “inno” per indicare l’inno nazionale kosovaro. Nelle grafiche in sovraimpressione durante la partita, le iniziali di Kosovo sono state riportate in minuscolo, mentre quelle della Spagna in maiuscolo. La stessa linea è stata adottata dalla Federazione spagnola, che si è riferita agli avversari solamente come “territorio del Kosovo”.

Per questioni simili la UEFA vieta tuttora gli incontri tra squadre russe e ucraine, serbe e kosovare o armene e azere. La Spagna invece non può incontrarsi con Gibilterra, per le ragioni descritte. Secondo El Pais, la UEFA concede un veto di questo tipo a ciascuna nazionale, se non si tratta di due paesi in aperto conflitto: la scelta su Gibilterra ha quindi in un certo senso costretto la Spagna ad affrontare il Kosovo.

Com’è una partita di calcio che finisce 14-0

Com’è una partita di calcio che finisce 14-0

A Chiba, in Giappone, si è giocata la partita delle Qualificazioni asiatiche ai Mondiali di calcio del 2022 con lo scarto più ampio visto finora (il risultato ha eguagliato quello di Iran-Cambogia dello scorso ottobre). La Mongolia, nazionale semiprofessionista il cui unico giocatore tesserato per un club straniero gioca in Ungheria, è stata battuta 14-0 dal Giappone, squadra professionista di alto livello in testa al suo girone di qualificazione.

Il Giappone ha segnato in media un gol ogni sei minuti circa di gioco. Ha concluso il primo tempo sul 5-0 con il primo gol segnato da Takumi Minamino, attaccante del Liverpool in prestito al Southampton. Nella ripresa ne ha segnati altri nove, di cui due di Jun’ya Ito, attaccante del Genk, due di Yuya Osako del Werder Brema e altri due di Kyogo Furuhashi del Vissel Kobe. In campo per il Giappone c’erano anche Maya Yoshida e Takehiro Tomiyasu, di Sampdoria e Bologna.
Per la Mongolia, che può considerarsi già eliminata, è stata invece la sesta sconfitta in sette partite disputate finora nelle qualificazioni.

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