La protesta delle attrici francesi contro il premio César a Roman Polanski

Venerdì in Francia c’è stata la cerimonia di assegnazione dei premi César, gli equivalenti francesi dei premi Oscar, e il premio per il miglior regista è stato assegnato a Roman Polanski per il film L’ufficiale e la spia. Dopo l’annuncio, alcune attrici hanno lasciato la sala per protesta, per via delle accuse di stupro e molestie sessuali rivolte contro Polanski negli anni. La prima attrice a lasciare la sala è stata Adèle Haenel, che a novembre aveva raccontato di essere stata molestata sessualmente dal regista del suo primo film, da quando aveva 12 anni e per circa tre anni. Anche la regista Céline Sciamma, che ha diretto Ritratto della giovane in fiamme, è uscita dalla sala con Haenel.

Polanski non era presente alla cerimonia di premiazione: nelle scorse settimane c’erano state molte proteste per le candidature ricevute dal suo film ai premi, tanto che l’intero consiglio direttivo dei premi César si era dimesso, e il regista aveva detto che non avrebbe partecipato alla serata temendo per la sua sicurezza.

Polanski è accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, reato che avvenne nel 1977 a Los Angeles, dove il regista viveva. All’epoca Polanski ammise di aver avuto un rapporto sessuale con Samantha Geimer quando lei aveva solo 13 anni, e aveva passato 42 giorni in prigione: era poi stato liberato in anticipo, e aveva cercato di ottenere un accordo per una pena con la condizionale. Dopo aver capito che questo accordo non sarebbe stato possibile, nel 1978 fuggì in Francia, dove ha quasi sempre vissuto da allora. Avendo la cittadinanza francese non può essere estradato dal paese. Negli anni comunque gli sono state rivolte anche altre accuse: a novembre è stato accusato di stupro dall’ex attrice Valentine Monnier, per un fatto avvenuto nel 1975.