Panda di supporto emotivo

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Il discorso che resterà dopo questi Oscar l’ha fatto Frances McDormand

Il discorso che resterà dopo questi Oscar l'ha fatto Frances McDormand

Frances McDormand ha vinto l’Oscar come Miglior attrice protagonista per il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Dopo essere salita sul palco a ritirare il premio, McDormand ha fatto il discorso più imprevedibile – e più applaudito – dell’intera serata. «Mettetevi comodi perché ho un po’ di cose da dire», ha detto. Poi ha invitato tutte le donne della platea candidate a un Oscar ad alzarsi in piedi e si è rivolta a Meryl Streep dicendo: «Meryl, if you do it, everybody else will», «Se lo fai tu, lo faranno tutte». Streep si è alzata, seguita da tutte le altre nominate. McDormand ha concluso il suo discorso dicendo:

«Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare. Non parlateci di questa cosa alle feste di stasera. Invitateci nel vostro ufficio tra un paio di giorni o venite al nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho due parole prima di lasciarvi stasera, signore e signori: INCLUSION RIDER »

“Inclusion rider” è una clausola, nota agli addetti ai lavori del cinema, che gli attori possono scegliere di inserire nei loro contratti per avere la garanzia che la troupe e il cast del film in cui reciteranno (quello per cui hanno firmato il contratto) rispetti un certo livello di inclusività. Come spiegato qui da diverse persone del settore, è una clausola fatta per garantire la presenza di donne, neri e altre persone solitamente sottorappresentate. Alcuni minuti dopo averne parlato sul palco, McDormand ha spiegato anche “dietro le quinte” cosa intendeva con “INCLUSION RIDER“.

Il monologo di Jimmy Kimmel che ha aperto la cerimonia degli Oscar

Il monologo di Jimmy Kimmel che ha aperto la cerimonia degli Oscar

Il presentatore televisivo americano Jimmy Kimmel ha aperto la cerimonia di premiazione degli Oscar con il tradizionale monologo, per il secondo anno consecutivo. Kimmel ha fatto subito una battuta sul cosiddetto “Envelopegate”, cioè sul clamoroso errore commesso durante la cerimonia dello scorso anno nell’assegnazione dell’ultimo e più importante premio, quello per il Miglior film, dato prima a La La Land e poi a Moonlight (qui tutta la storia): «Lo voglio dire: quest’anno quando sentite chiamare il vostro nome non alzatevi subito». Kimmel ha scherzato anche sul tema più chiacchierato a Hollywood nell’ultimo anno: quello delle molestie sessuali iniziato con lo scandalo di Harvey Weinstein e del successivo movimento MeToo. Riferendosi alla statuetta dell’Oscar, Kimmel ha detto: «Oscar è un uomo molto rispettato a Hollywood, guardatelo, tiene le mani dove le si può vedere, non dice mai una parola fuori posto e soprattutto, non ha il pene».

Kimmel ha parlato anche del ruolo delle donne e delle minoranze – in particolare gli afroamericani – nel cinema americano, citando l’enorme successo di Black Panther: «Mi ricordo un tempo in cui i grandi studi cinematografici non credevano che una donna o una minoranza potessero essere i protagonisti di un film di supereroi. E me lo ricordo perché quel tempo era marzo dello scorso anno». Come hanno notato in molti, c’è stata una persona in particolare che Kimmel non ha mai citato nel suo monologo d’apertura: il presidente americano Donald Trump (una cosa che invece aveva ampiamente fatto nel 2017).

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