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  • Giovedì 15 febbraio 2024

I primi video creati con Sora, un nuovo strumento di OpenAI per generare filmati con l’intelligenza artificiale

Fonte: X, OpenAI
Fonte: X, OpenAI

Giovedì OpenAI, la più importante società al mondo a occuparsi di intelligenza artificiale, ha presentato Sora, un nuovo strumento che permetterà di creare video a partire da input testuali. OpenAI è la compagnia proprietaria di ChatGPT e di DALL-E, uno strumento per la generazione di immagini originali.

Sora in giapponese significa “cielo”, e l’azienda ha detto di aver scelto questo nome per evocare l’idea di «un infinito potenziale di creatività». I video generati con Sora dureranno al massimo un minuto: dovrebbero essere molto dettagliati, realistici e di alta qualità, a differenza della maggior parte degli strumenti simili già disponibili sul mercato. Per esempio, i video potranno avere più personaggi e vari tipi di riprese e inquadrature.

Uno dei video diffusi da OpenAI per presentare Sora è ambientato a Tokyo, in Giappone: si vedono due persone passeggiare per mano nella città innevata, circondati dai ciliegi e da molti negozi e ristoranti con insegne in giapponese. L’azienda ha detto che il video, di 17 secondi, è stato creato a partire da questa descrizione: «La bellissima, innevata Tokyo è trafficata. La ripresa si muove in una via frenetica della città, e segue alcune persone mentre si godono la neve e fanno acquisti nei negozi vicini. I fiori di ciliegio sono trasportati dal vento, insieme ai fiocchi di neve».

Per ora può usare Sora solo un gruppo di designer, artisti e videomaker selezionati da OpenAI, che daranno dei feedback all’azienda riguardo alla loro esperienza. Lo strumento non è ancora disponibile per il pubblico: OpenAI ha detto che presenta ancora alcuni problemi, soprattutto nella rappresentazione di scene complesse o nella visualizzazione dei rapporti di causa ed effetto: per esempio, se un personaggio morde un biscotto questo rimane intero nella parte restante del video, si legge in un comunicato.

OpenAI ha fatto sapere che intende lavorare con enti regolatori, artisti ed educatori per ascoltare le loro preoccupazioni ed evitare che Sora possa essere usato in modo improprio: «Non possiamo prevedere tutti i modi con cui il pubblico userà la nostra tecnologia, né i possibili abusi». Secondo alcuni esperti è possibile che uno strumento simile venga sfruttato per creare contenuti fuorvianti, facilitando la diffusione della disinformazione.

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