Il trailer con cui Marvel ha annunciato la data di uscita dei suoi prossimi film

Il trailer con cui Marvel ha annunciato la data di uscita dei suoi prossimi film

Marvel, la casa di produzione della maggior parte dei film di supereroi, ha annunciato con un trailer atteso da tempo le date di uscita dei suoi prossimi dieci film, da qui fino al 2023. Il primo film a uscire sarà Black Widow, con protagonista Scarlett Johansson: il film è stato girato nel 2019 e doveva uscire nel 2020, ma la sua diffusione era stata sospesa per via della pandemia da coronavirus. Da allora Marvel non ha più fatto uscire alcun film nei cinema, preferendosi concentrare sulle serie tv per la nuova piattaforma Disney+. Fra i film più attesi di cui oggi è stata annunciata la data di uscita ci sono Eternals – incentrato su un gruppo di supereroi mai rappresentato nei film, e diretto da Chloé Zhao – e il terzo film dei Guardiani della Galassia, su cui per ora si sa pochissimo.

L’elenco completo dei film e della data di uscita annunciata

  • Black Widow: 9 luglio 2021
  • Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings: 3 settembre 2021
  • Eternals: 5 novembre 2021
  • Spider-Man: No Way Home: 17 dicembre 2021
  • Doctor Strange in the Multiverse of Madness: 25 marzo 2022
  • Thor: Love and Thunder: 6 maggio 2022
  • Black Panther: Wakanda Forever: 8 luglio 2022
  • The Marvels: 11 novembre 2022
  • Ant-Man and the Wasp: Quantumania: 17 febbraio 2023
  • Guardians of the Galaxy, Vol. 3: 5 maggio 2023

La telefonata pubblicata da Fedez che mostra un tentativo di censura da parte della Rai

La telefonata pubblicata da Fedez che mostra un tentativo di censura da parte della Rai

Nella serata di sabato 1 maggio, il cantante Fedez ha pubblicato su Twitter una telefonata per mostrare le pressioni ricevute da parte di alcuni dirigenti della Rai, che lo avevano invitato a non fare polemiche politiche durante la sua esibizione sul palco del Concerto del Primo Maggio. Nelle ore prima del proprio intervento, Fedez aveva anticipato che avrebbe parlato del disegno di legge contro l’omotransfobia e la misoginia (noto come “ddl Zan”) e dei tentativi di ostruzionismo da parte della Lega per bloccarne il percorso in Parlamento.

La telefonata è stata pubblicata da Fedez dopo che la Rai aveva emesso un comunicato, sostenendo che non ci fossero state forme di censura né che fossero stati chiesti «preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta».

Nella telefonata diffusa da Fedez, avvenuta qualche ora prima dell’esibizione, si sentono però alcune persone dell’organizzazione e la vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani, che chiedono al cantante di avere dettagli sul suo intervento e di “adeguarsi a un sistema” che non prevede discorsi e polemiche di un certo tipo al Concerto. Nella mattina di domenica, la Rai ha poi spiegato che il video pubblicato da Fedez contiene alcuni tagli alla telefonata, ribadendo di non avere chiesto censure. Fedez ha risposto dicendo di essere disposto a mettere a disposizione dell’azienda la versione integrale della chiamata.

Fedez aveva poi spiegato di avere ricevuto la richiesta di anticipare i contenuti del suo discorso «perché venga sottoposto ad approvazione politica», e di avere dovuto insistere per ricevere un consenso da parte di Rai3: «Mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso per esprimermi liberamente».

Nel suo intervento, Fedez ha letto le dichiarazioni di diversi esponenti della Lega degli ultimi anni contro gli omosessuali, come: «Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno»; «I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali»; «I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie». Fedez ha poi criticato il capo della Commissione giustizia in Senato, il leghista Andrea Ostellari, ritenuto il primo responsabile dei rallentamenti subiti dal ddl Zan in Parlamento, proprio sui temi dell’omofobia.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto alle accuse di Fedez con un post su Facebook sostenendo che: «Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna.» In realtà il ddl Zan introduce specifiche indicazioni su alcuni tipi di reati, per ora non previste nel nostro ordinamento.

I primi due articoli del ddl Zan introducono l’orientamento, il genere sessuale e l’abilismo (che riguarda la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità) negli articoli del codice penale, il 604 bis e ter, che puniscono la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione. Il terzo, il più importante, modifica il decreto legge 122 del 1993, la cosiddetta legge Mancino. All’articolo 1, la legge Mancino prevede il carcere per «chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». Il disegno di legge Zan lo estende ai reati di violenza fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sull’abilismo.

In Belgio hanno riciclato oltre 22mila armi fondendole per farne acciaio

In Belgio hanno riciclato oltre 22mila armi fondendole per farne acciaio

Questa settimana in Belgio sono state distrutte circa 22mila armi raccolte negli ultimi tempi dalla polizia: sono state fuse consentendo di ricavare circa 60 tonnellate di acciaio riciclato. Circa la metà delle armi erano state offerte da proprietari che le avevano ereditate e non volevano più tenersele in casa, hanno spiegato le autorità locali delle Fiandre Orientali. Le restanti erano invece armi appartenute alle forze dell’ordine e ormai inutilizzabili. Un’iniziativa simile era già stata assunta un paio di volte in passato, consentendo il riciclo di altro acciaio.

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