La FIFA, l’ente internazionale che governa il calcio mondiale, ha presentato il logo dei prossimi Mondiali di calcio, che si disputeranno in Qatar nel 2022. La forma del logo ricorda quella del trofeo che viene assegnato ai vincitori del Mondiale e al tempo stesso un 8, a simboleggiare gli otto stadi in cui si giocheranno le partite. Secondo la FIFA, inoltre, i colori e la forma del logo dovrebbero ricordare anche gli scialli di lana utilizzati in Qatar e negli altri paesi del Golfo persico durante i mesi invernali. I Mondiali del 2022, infatti, saranno i primi a svolgersi tra novembre e dicembre, cioè quando nell’emisfero boreale sarà inverno.
Il cantante canadese Justin Bieber, che ha 25 anni ed è famosissimo da circa dieci inizialmente come teen idol e poi come cantante pop più trasversale, ha pubblicato su Instagram un lungo messaggio in cui ha raccontato gli sbagli e le difficoltà incontrate nel gestire la sua celebrità. Il messaggio, che parla del suo abuso di droghe, di come ha rovinato vari rapporti e di come si sia reso «una delle persone più ridicolizzate, giudicate e odiate al mondo», ha ricevuto molti apprezzamenti per la sua apparente sincerità e per aver fornito una prospettiva insolita sulla fama, specialmente su quella che riguarda le popstar molto giovani.
È difficile alzarsi dal letto con il giusto spirito la mattina quando sei sopraffatto dal tuo passato, dal tuo lavoro, dalle tue responsabilità, emozioni, dalla tua famiglia, dai tuoi problemi, soldi e relazioni. Quando sembra che ci sia un problema dietro l’altro. Cominci a vedere la giornata attraverso le lenti della paura e a prevedere un altro brutto giorno. Una serie di delusioni e delusioni. A volte può arrivare al punto in cui non vuoi più vivere. In cui pensi che niente cambierà mai. Vi capisco. Non riuscivo a mandare via questi pensieri. Ho la fortuna di avere persone nella mia vita che mi spingono ad andare avanti. Vedete ho molti soldi, vestiti, macchine, riconoscimenti, traguardi, premi eppure ero vuoto.
Avete mai visto le statistiche sulle star adolescenti e su cosa fanno nella vita? C’è una quantità enorme di responsabilità su un ragazzino il cui cervello, le cui emozioni, i cui lobi frontali che si occupano di prendere le decisioni, non sono sviluppati. Nessuna razionalità, e la ribellione, cose con cui tutti abbiamo fatto i conti. Ma quando ci aggiungi la pressione della fama ti succede qualcosa che è inspiegabile. Non sono cresciuto in una famiglia tranquilla, i miei genitori erano separati e senza soldi, anche loro giovani e ribelli. Il mio talento si sviluppò ed ebbi un grande successo nel giro di un paio d’anni. Si capovolse il mondo: passai dall’essere un ragazzino di 13 anni di una piccola città all’essere celebrato a destra e sinistra da milioni di persone che mi dicevano quanto mi amavano e quanto ero speciale.
Non so per voi, ma per me l’umiltà è arrivata col tempo. Da giovane senti queste cose un po’ di volte e cominci a crederci. La razionalità arriva con l’età, e così la capacità di prendere decisioni (una delle ragioni per cui non si può bere prima dei 21 anni). Tutti facevano tutto per me, quindi non ho mai imparato le basi della responsabilità. Quindi arrivai a 18 anni senza capacità nel mondo reale, con milioni di dollari e la possibilità di avere tutto quello che volevo. È una cosa spaventosa per chiunque. Entro i 20 anni avevo fatto tutte le peggiori scelte a cui potreste pensare, e passai dall’essere una delle persone più adorate e amate al mondo a una delle più ridicolizzate, giudicate e odiate.
Essere su un palco secondo gli studi è una dopamina più efficace di quasi tutte le altre attività. Quindi questi grandi su e giù sono molto difficili da gestire. Noti che un sacco di band e artisti che fanno i tour finiscono per passare una fase in cui abusano di droga, e credo che dipenda dal non essere in grado di gestire i su e giù che accompagnano la vita di un intrattenitore. Ho iniziato a farmi molto seriamente di droghe a 19 anni e sono diventato aggressivo in tutte le mie relazioni. Diventai invidioso, irrispettoso verso le donne, e arrabbiato. Diventai distante da chiunque amassi, e mi nascondevo dentro al guscio vuoto che ero diventato. Sentivo che non sarei mai riuscito a tornare indietro.
Mi ci sono voluti anni a rimediare a tutte quelle decisioni terribili, ad aggiustare relazioni rovinate, e cambiare il modo in cui mi comportavo con gli altri. Per fortuna Dio mi ha circondato di persone meravigliose che mi amano. Ora sono nel periodo migliore della mia vita: il MATRIMONIO! Che è una nuova responsabilità meravigliosa e pazza. Impari la pazienza, la fiducia, l’impegno, la gentilezza, l’umiltà e tutte le altre cose che fanno di te un brav’uomo.
Tutto questo per dire che quando le cose vanno storte continuate a lottare. Gesù vi ama. Sii gentile oggi > sii coraggioso oggi > ama le persone non come faresti tu ma come farebbe Dio, con il suo amore perfetto e incessante.
Il cantautore Vasco Rossi ha scritto su Instagram per lamentarsi dell’uso che i politici fanno delle sue canzoni, senza che lui abbia dato il consenso a farlo e senza che sia necessariamente d’accordo con le loro posizioni. Il messaggio di Vasco Rossi è stato pubblicato poco dopo che l’ex giornalista Gianluigi Paragone – ora senatore del Movimento 5 Stelle – aveva pubblicato un video in cui faceva ascoltare e citava la canzone “C’è chi dice no” di Vasco Rossi, per sostenere la sua contrarietà alla nuova alleanza tra il suo partito e il Partito Democratico. Paragone non è citato direttamente da Vasco Rossi, il cui messaggio inizia però così: «C’è chi dice no lo dico io: i politici devono mettere giù le mani dalle mie canzoni!».
Nel suo video, invece, Paragone parlava della necessità di opporsi all’alleanza tra PD e M5S, sulla quale oggi voteranno gli iscritti al M5S, tramite la piattaforma Rousseau. Tra le altre cose, Paragone citava le analisi sui limiti della sinistra contenute nell’ultimo libro del giornalista di Repubblica Federico Rampini e molto apprezzate dalla destra italiana.