I video delle attiviste iraniane che cantano “Bella ciao”

I video delle attiviste iraniane che cantano “Bella ciao”

In questi giorni online stanno circolando molto alcuni video di donne iraniane che cantano Bella ciao in farsi, la lingua persiana parlata in Iran e in altri paesi vicini. Bella ciao è la canzone italiana considerata inno della resistenza partigiana, ma nel corso del Novecento si è diffusa trasversalmente fino a diventare un inno internazionale di lotta per la libertà. In Iran è stata cantata e diffusa sui social network in questi giorni di grosse proteste contro il regime in seguito alla morte di Mahsa Amini, una donna di 22 anni uccisa il 16 settembre in carcere a Teheran, dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa perché non indossava correttamente il velo.

La storia di Bella Ciao è stata indagata da molti storici e storiche ma ha tutt’ora origini incerte. Nonostante questo però le ricerche hanno documentato come Bella ciao fosse diffusissima soprattutto durante la resistenza al nazifascismo. Nel corso degli anni la canzone è stata ripresa e cantata da molti artisti internazionali, oltre che adattata a proteste e rivolte di diversi paesi, ed è diventata molto famosa nel mondo anche per via della serie tv La casa di carta, dove viene usata come una specie di inno alla rivolta.

 

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Le proteste in Iran vanno avanti da ormai dieci giorni e si sono rapidamente trasformate in una più ampia rivolta contro la polizia religiosa, la corruzione e le oppressioni del regime e Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, cioè la principale figura politica e religiosa del paese, che rappresenta l’ala più intransigente e conservatrice del regime. Contro di lui i manifestanti hanno intonato il coro «Morte al dittatore», con proteste considerate eccezionali da molti analisti, a cui hanno partecipato moltissime donne e che il regime iraniano sta reprimendo con molta violenza.

– Leggi anche: Che storia ha “Bella ciao”

Il nuovo record mondiale della maratona, ancora di Eliud Kipchoge

Il nuovo record mondiale della maratona, ancora di Eliud Kipchoge

Domenica il keniano Eliud Kipchoge ha stabilito un nuovo record mondiale della maratona maschile, battendo quello che lui stesso aveva stabilito quattro anni fa. Kipchoge ha concluso la maratona di Berlino e i tradizionali 42,2 chilometri in 2 ore 1 minuto e 9 secondi, circa 33 secondi in meno del tempo con cui aveva vinto nel 2018. Per il maratoneta keniano, già due volte campione olimpico, è stata la quarta vittoria a Berlino.

Kipchoge ha 37 anni, è il più forte e costante maratoneta della sua generazione, nonché uno dei migliori di sempre. Oltre ai due ori olimpici e alle quattro vittorie a Berlino — una delle cinque principali maratone al mondo — in carriera è stato anche campione mondiale, nel 2003. È stato inoltre l’atleta scelto prima da Nike e poi da Ineos per battere il “muro” delle due ore, obiettivo riuscito nel 2019 al secondo tentativo ma non riconosciuto ufficialmente perché avvenuto in condizioni particolari e con l’aiuto di tecnologie favorevoli.

La pietra tombale della regina Elisabetta II

La pietra tombale della regina Elisabetta II

La famiglia reale britannica ha condiviso una fotografia della pietra tombale della regina Elisabetta II del Regno Unito, sepolta nella cappella di San Giorgio al castello di Windsor, dopo i funerali di stato di lunedì scorso. Nella parte inferiore della pietra tombale, di marmo scuro, sono incisi in caratteri d’oro il nome e gli anni di nascita e morte di Elisabetta II e quelli di suo marito, il principe Filippo, morto nell’aprile del 2021 a 99 anni: nella parte superiore ci sono i nomi e le date di nascita e morte dei genitori di Elisabetta II, re Giorgio VI ed Elisabetta. La pietra tombale si potrà visitare dal prossimo 29 settembre, negli orari di apertura al pubblico della cappella.

– Leggi anche: Le foto del funerale della regina Elisabetta II

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