Una donna ha interrotto un telegiornale della TV di stato russa protestando contro l’invasione dell’Ucraina

Una trasmissione in diretta di Russia 1, il principale canale televisivo della rete pubblica russa VGTRK, è stata interrotta da una donna che protestava contro l’invasione dell’Ucraina. La donna aveva con sé un cartello su cui si legge, in russo e inglese, «No alla guerra, stop alla guerra. Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo»; e più sotto «russi contro la guerra». L’agenzia di stampa russa TASS dice che la donna potrebbe subire una sanzione amministrativa e qualche giorno in prigione per la protesta.

La donna che ha interrotto il telegiornale si chiama Marina Ovsyannikova e fa parte della redazione del telegiornale di Russia 1. Prima di interromperne la trasmissione aveva realizzato un video per spiegare meglio le ragioni del suo gesto:

Quello che sta succedendo in Ucraina è un crimine. La Russia è l’aggressore in questo caso. E la responsabilità dell’aggressione è riconducibile alla coscienza di un singolo uomo: Vladimir Putin.
Mio padre è ucraino, mia madre russa, e non sono mai stati nemici. La collana che indosso è un simbolo del fatto che la Russia deve immediatamente mettere fine a questa guerra fratricida. I nostri popoli fratelli devono poter fare la pace.
Sfortunatamente ho passato molti degli ultimi anni a lavorare per Russia 1, facendo propaganda per il Cremlino, e me ne vergogno profondamente. Mi vergogno per aver permesso che dalla TV venissero trasmesse menzogne. Mi vergogno di aver permesso la trasformazione in zombie dei cittadini russi. Siamo stati in silenzio nel 2014, quando tutto è cominciato. Non abbiamo protestato quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo osservato in silenzio questo regime disumano, e basta. E ora il mondo intero ci ha girato le spalle. E nemmeno le prossime dieci generazioni riusciranno a lavare la macchia di questa guerra fratricida. Noi russi siamo un popolo intelligente, un popolo che pensa. Solo noi abbiamo il potere di fermare questa follia. Andate a protestare. Non abbiate paura di nulla. Non ci possono rinchiudere tutti.

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