Il momento simbolo delle proteste in Georgia, con una bandiera europea e un cannone ad acqua

Il momento simbolo delle proteste in Georgia, con una bandiera europea e un cannone ad acqua

Martedì sera ci sono state grosse proteste davanti al parlamento della Georgia, nella capitale Tbilisi, per protestare contro la prima approvazione di una proposta di legge che secondo molti costituirebbe una svolta autoritaria per il paese e comprometterebbe la possibilità della Georgia di entrare in futuro a fare parte dell’Unione Europea.

Hanno manifestato migliaia di persone e la polizia ha reagito con violenza, utilizzando lacrimogeni e cannoni ad acqua per respingerle. Nel corso della serata c’è stato un momento particolarmente intenso, il cui video nelle ore successive è stato commentato da molti come un simbolo delle proteste: si vede una donna affrontare da sola la polizia pacificamente, sventolando una bandiera dell’Unione Europea. Dopo qualche secondo la polizia la colpisce con un getto d’acqua sparato da un cannone ad acqua, ma la donna riesce a restare in piedi con l’aiuto di altri manifestanti, e continua a sventolare la bandiera.

La proposta di legge contestata è detta “sugli agenti stranieri” e prevede che le ong che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero debbano registrarsi come “agenti stranieri” appunto, e possano essere costrette a pagare grosse multe se non lo fanno. La proposta, secondo i manifestanti e molti commentatori, riprenderebbe molto da vicino una legge che dal 2012 viene usata in Russia per reprimere dissidenti e media indipendenti.

La disfatta del Manchester United a Liverpool

La disfatta del Manchester United a Liverpool

Domenica sera il Liverpool ha battuto 7-0 il Manchester United nella partita tradizionalmente più sentita e simbolica del campionato di calcio inglese. È stato un risultato inaspettato: il Manchester United, terzo in classifica, stava infatti disputando una stagione positiva dopo tante annate deludenti, mentre il Liverpool fin lì aveva avuto moltissime difficoltà, come testimoniavano i dieci punti di distacco dallo United. Eppure il Liverpool ha vinto con il risultato più ampio della sua storia, mentre per lo United è una delle sconfitte più pesanti di sempre.

Sei gol su sette sono arrivati nel secondo tempo. Per il Liverpool hanno segnato Cody Gakpo, Darwin Nunez, Mohamed Salah (due gol ciascuno) e Roberto Firmino. Con quest’ultima doppietta Salah è diventato il miglior marcatore del Liverpool in Premier League di tutti i tempi.

Le risate del pubblico in India quando Lavrov ha detto che la Russia è la vittima nella guerra in Ucraina

Le risate del pubblico in India quando Lavrov ha detto che la Russia è la vittima nella guerra in Ucraina

Venerdì il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha partecipato come ospite al Raisina Dialogue, una conferenza internazionale organizzata a Nuova Delhi, la capitale dell’India, da un centro studi del paese: è uno dei pochi eventi internazionali a cui sono ancora invitati i funzionari russi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Durante il suo intervento alla conferenza Lavrov ha parlato proprio della guerra, presentandola però secondo le tesi della propaganda russa, completamente prive di fondamento: l’ha descritta come una «guerra che stiamo cercando di fermare e che è stata lanciata contro di noi usando il popolo ucraino», suscitando così una spontanea e rumorosa risata da parte del pubblico, che era composto perlopiù da accademici, diplomatici e dirigenti d’azienda internazionali.

Dopo la risata del pubblico Lavrov si è interrotto brevemente, ma poi ha sostanzialmente continuato a parlare senza farsi troppo influenzare dalla cosa. Anche se dal video non sembrerebbe, una parte del pubblico al Raisina Dialogue, che era molto vario, è stata anche favorevole ad alcune dichiarazioni propagandistiche di Lavrov sulla Russia e sulla guerra: ci sono stati alcuni applausi per esempio quando ha paragonato l’invasione russa agli interventi militari degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan, sostenendo che ci sia un accanimento internazionale contro la Russia e un «doppio standard» nella valutazione dei conflitti. Un’altra grossa parte del pubblico invece ha ampiamente rumoreggiato mostrandosi contraria a quelle stesse affermazioni.

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