Il nuovo ambasciatore statunitense nei Paesi Bassi ha ridefinito il concetto di “fake news”

L'ambasciatore americano nei Paesi americani ha prima detto che un'accusa contro di lui era una fake news, poi dato che era vera ha negato di aver usato l'espressione fake news

Pete Hoekstra dall’11 dicembre è il nuovo ambasciatore statunitense nei Paesi Bassi, e da qualche giorno è il protagonista di una delle figuracce del mese. In un’intervista il giornalista olandese Wouter Zwart gli ha chiesto di spiegare perché avesse detto che nel paese c’erano delle no-go zones, cioè delle aree pericolose e criminali dove gli abitanti e le forze dell’ordine non osano avventurarsi: Hoekstra ha negato di aver usato quell’espressione dicendo che l’accusa era “una fake news”, una notizia falsa. A quel punto il giornalista gli ha mostrato il video di una conferenza del 2015 in cui Hoekstra diceva che «il movimento Islamico ha gettato l’Europa nel caos», e che nei Paesi Bassi ci sono zone dove le auto e i politici vengono bruciati: «sì, ci sono delle no-go zones nei Paesi Bassi». Messo di fronte al video Hoekstra ha cercato di togliersi dall’imbarazzo dicendo di non aver mai usato l’espressione “fake news”, cosa che aveva fatto pochi minuti prima: «non ho parlato di fake news. Non ho usato quell’espressione oggi. Non penso di averlo fatto».

Hoekstra è nato a Groningen, nei Paesi Bassi, ma è cresciuto in Michigan dove i suoi genitori si trasferirono quand’era piccolo. Dal 1993 al 2011 è stato eletto come deputato Repubblicano: è contrario ai matrimoni gay, ha votato per ridurre il diritto delle donne all’aborto, sostiene la pena di morte e che i migranti siano un pericolo per l’Europa.