Sessant’anni fa Elvis Presley si arruolava nell’esercito statunitense

(Keystone/Getty Images)
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Nel 1958 Elvis Presley aveva 23 anni ed era già un artista conosciuto in tutto il mondo da almeno un anno (negli Stati Uniti invece dal 1956). Era finito già dieci volte al primo posto nelle classifiche dei singoli più venduti nel Nord America, con canzoni che le radio continuano a suonare da allora: “Heartbreak Hotel”, “Love Me Tender”, “Loving You” e “Jailhouse Rock”, per dirne solamente quattro. Ma come per molti altri suoi coetanei, la fama non lo esentò dal prestare servizio nell’esercito degli Stati Uniti. Il 24 marzo del 1958 infatti, l’ufficio di leva dislocato a Memphis — la sua città — lo dichiarò idoneo al servizio, rendendolo la matricola più famosa dell’esercito statunitense.

Gli anni di leva incisero molto sulla vita e sulla carriera di Elvis. Inizialmente fu spedito a Fort Chafee, in Arkansas, e poi a Fort Hood, nel Texas, dove al suo arrivo fu accolto da centinaia di persone. Ad agosto le condizioni della madre Gladys, malata di epatite, peggiorarono a tal punto che Elvis chiese un permesso per tornare a Memphis: due giorni dopo essere arrivato, sua madre morì d’infarto. Al termine dell’addestramento, nel settembre del 1958, fu assegnato alla Terza Divisione Corazzata di stanza in Germania, nei pressi di Francoforte, come carrista. In Germania conobbe Priscilla Ann Wagner, figlia adottiva di un suo superiore che poi sposò, ma anche le anfetamine, da cui restò dipendente per il resto della sua vita. Tornò negli Stati Uniti il 2 marzo del 1960, congedandosi da sergente e riprendendo la sua carriera musicale da dove l’aveva interrotta.