La spettacolare demolizione di una vecchia centrale elettrica nel Regno Unito

La spettacolare demolizione di una vecchia centrale elettrica nel Regno Unito

Venerdì mattina sono state demolite le quattro torri di raffreddamento di una vecchia centrale elettrica di Ironbridge (Shropshire, Regno Unito). Le quattro torri, alte 120 metri, sono crollate in pochi secondi in seguito alla detonazione delle cariche esplosive piazzate dalla società che si è occupata della demolizione. La centrale era stata costruita nel 1963, e nel 2012 era stata convertita dal carbone alle biomasse. Nel 2015 però era stata chiusa, dopo aver superato il limite di 20mila ore di attività imposto da una direttiva dell’Unione Europea. Al posto della centrale, che occupa uno spazio di 141 ettari, verranno costruite circa 1.000 abitazioni. Alla demolizione hanno assistito centinaia di persone, che hanno ripreso la scena in diretta e pubblicato immagini e video sui social network.

Il video di Joe Biden che litiga con un elettore

Il video di Joe Biden che litiga con un elettore

Ieri, durante un evento elettorale a New Hampton, in Iowa, il candidato alle primarie Democratiche Joe Biden se l’è presa con un elettore che gli ha rivolto alcune domande sul caso finito al centro del procedimento di impeachment contro Donald Trump, cioè la nomina di suo figlio Hunter Biden nella dirigenza di un’azienda ucraina di energia. In estate Trump aveva fatto pressione sul governo ucraino affinché aprisse un’indagine sulla nomina di Hunter Biden, nonostante nessuna agenzia di intelligence l’avesse segnalata come sospetta, probabilmente per ottenere materiale imbarazzante da usare contro suo padre in campagna elettorale.

L’uomo che ha fatto arrabbiare Biden, un agricoltore di 83 anni, lo ha accusato di avere piazzato suo figlio Hunter nella società ucraina in modo da garantirgli un ricco contratto, di fatto approfittandosi della sua carica da vicepresidente nell’amministrazione di Barack Obama. «Sei un vero bugiardo», gli ha risposto Biden, «non è vero, non l’ha mai detto nessuno». L’uomo gli ha risposto che non intendeva dire che Biden aveva fatto qualcosa di sbagliato (probabilmente intendeva dire illegale), e Biden gli ha urlato: «Hai detto che ho piazzato mio figlio dentro a una società petrolifera, no? Sii coerente!». In una domanda precedente lo stesso elettore aveva avanzato dubbi sulla sua età, e Biden a un certo punto lo ha anche sfidato a una gara di flessioni.

Al momento Biden è ancora nettamente primo per consensi nei sondaggi nazionali sulle primarie Democratiche, ma nei primi due stati in cui si vota – Iowa e New Hampshire – è soltanto quarto dietro a Pete Buttigieg, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren.

La prima pagina del Corriere dello Sport di giovedì, criticata anche all’estero

La prima pagina del Corriere dello Sport di giovedì, criticata anche all'estero

La scelta del Corriere dello Sport di usare “Black Friday” come titolo nella sua prima pagina di giovedì per riferirsi a due calciatori neri di Serie A, il belga Romelu Lukaku e l’inglese Chris Smalling, sta ricevendo numerose critiche. Il titolo discriminatorio scelto dal quotidiano sportivo diretto da Ivan Zazzaroni, peraltro per un articolo con chiari messaggi antirazzisti, evoca ingenuamente e senza alcuna ragione due fra i migliori giocatori di questa stagione – ex compagni nel Manchester United, che venerdì giocheranno contro in Inter-Roma – più per la loro provenienza che per i loro meriti sportivi, in un modo che non verrebbe probabilmente usato per due calciatori bianchi.

Le prime reazioni alla pagina del Corriere dello Sport sono arrivate in mattinata dall’Inter e dalla Roma, le due squadre interessate. L’Inter ha scritto: «Il calcio è passione, cultura e fratellanza. Siamo e saremo sempre contro ogni forma di discriminazione». La Roma invece si è detta allibita e insieme al Milan ha annunciato di aver revocato l’ingresso alle aree del club fino a gennaio ai giornalisti del Corriere dello Sport.

Trattandosi poi di un giornale sportivo nazionale e di due giocatori molto conosciuti in Europa, la vicenda sta avendo rilevanza internazionale.

In giornata Zazzaroni ha risposto alle critiche scrivendo: «”Black Friday”, per chi vuole e può capirlo, era ed è solo l’elogio della differenza, l’orgoglio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza. Se non lo capisci è perché non ce la fai o perché ci fai». In serata sono arrivate infine le dichiarazioni di Lukaku e Smalling, i quali hanno espresso le loro perplessità sulla scelta del titolo e invitato a prestare più attenzione quando si parla di razzismo sui giornali.

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