La CIA ha un infiltrato a Westeros

La CIA ha un infiltrato a Westeros

Tra il 2015 e il 2017 David Cohen è stato vicedirettore della CIA, l’agenzia statunitense di intelligence per l’estero. Cohen continua ancora oggi a occuparsi di intelligence, ma ha trovato il tempo per una rapida comparsata nel secondo episodio dell’ottava stagione di Game of Thrones. Senza spoiler, è una delle persone in coda per ricevere del cibo da Ser Davos. Cohen è finito a fare la comparsa nella serie, ambientata in una sorta di medioevo fantasy, perché ne è molto appassionato e perché nel 2017, durante un pranzo di famiglia, chiese al cognato, che lavora alla serie, di fargli fare un piccolo ruolo. Il cognato l’ha accontentato e per qualche ora sia la CIA che Cohen ci hanno scherzato su Twitter.

Cohen ha parlato di “fonti a Grande Inverno”, ha citato Arya (una delle protagoniste della serie), ha accusato la CIA di avergli bruciato la copertura e poi ha scritto che, tornato da Grande Inverno, doveva occuparsi di Iran.

Cosa succede quando un cane riesce infine a mordersi la coda?

Cosa succede quando un cane riesce infine a mordersi la coda?

Uno dei video più condivisi su Twitter nel weekend risponde a un grande quesito: cosa succede quando un cane riesce infine a mordersi la coda? Si sorprende, non sa cosa farsene e con procedere incerto si allontana tenendola stretta in bocca, almeno nel caso del cane Max, ripreso e pubblicato su Twitter dal proprietario dell’account Satellite Man Law Man.

Anche se i cani che cercano di mordersi la coda sono spesso visti come un fenomeno buffo dagli umani, è un comportamento che può nascondere problemi seri. Se occasionale, può essere una forma di gioco o un modo per attirare l’attenzione, e tra i cuccioli è spesso un modo con cui i cani entrano in contatto con il loro corpo. Ma se invece è un comportamento che si verifica di frequente, specialmente nei cani adulti o più vecchi, potrebbe dipendere da problemi di salute come dolori alla coda stessa oppure da disturbi mentali di vario tipo. Oppure può essere un modo con cui il cane risponde alla noia, magari perché troppo spesso confinato in casa.

La parola “Brexit” è femminile (quasi) soltanto in Italia

La parola "Brexit" è femminile (quasi) soltanto in Italia

In tutti i paesi del mondo si usa la parola “Brexit”per parlare dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il suo genere però è diverso, a seconda della lingua: sui giornali italiani è considerata femminile, come “uscita”, mentre in quasi tutti gli altri paesi europei è considerata maschile, anche in lingue come il francese dove il corrispettivo di “uscita” (“sortie“) è femminile. Questa differenza ha incuriosito, tra gli altri, l’appassionato di mappe Arnold Platon, che sul suo blog ha messo insieme una mappa dell’Europa in cui è indicato il genere grammaticale di “Brexit” nei diversi paesi. Il verde indica il maschile, il rosa il femminile; gli altri colori il neutro oppure l’assenza di genere.

La Grecia è colorata in due modi diversi perché in greco si usano due diverse parole per dire “Brexit”: oltre a “Brexit”, che è usato come neutro, si usa anche un calco in alfabeto greco che invece è femminile.

Lista di neologismi possibili per altri referendum sulla UE (“Quitaly?”)

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