«È impossibile farsi un selfie usando il Corano»

Veerender Jubbal, il giornalista canadese che dopo gli attentati di Parigi venne scambiato per un terrorista a causa di una sua foto modificata che girò molto online, ha scritto un articolo per la serie “Esperienze” del Guardian, in cui racconta cosa gli successe la notte fra il 13 e il 14 novembre 2015, alcune ore dopo gli attacchi a Parigi. Qualcuno aveva fatto un fotomontaggio con un recente selfie pubblicato da Jubbal, a cui erano stato aggiunto un giubbotto esplosivo (mentre l’iPad con cui era stato scattato il selfie fu trasformato in un Corano). La foto girò moltissimo e fu persino pubblicata da La Razón, uno dei principali quotidiani spagnoli. Jubbal, nell’articolo del Guardian, racconta di aver preso malissimo le improvvise e ingiustificate attenzioni della comunità online. Soffriva già di depressione, che nei mesi successivi peggiorò; ricevette minacce di morte; e in generale è riuscito a uscire di casa da solo per la prima volta dopo Parigi solamente nel marzo del 2016. Jubbal ha anche lasciato perdere Twitter, e non ha ancora deciso se un giornò ci tornerà.

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