Il pugno di Chris Froome a un tifoso al Tour de France

Il pugno di Chris Froome a un tifoso al Tour de France

Il ciclista britannico Chris Froome ha tirato un pugno a un tifoso durante l’ottava tappa del Tour de France, corsa sabato 9 luglio. Froome, che ha vinto la tappa e ottenuto la maglia gialla, ha colpito un tifoso vestito di giallo che gli stava correndo a fianco a un certo punto della tappa: finita la corsa, Froome ha detto di averlo colpito perché in sostanza gli era venuto troppo vicino, e temeva che la bandiera che stava sventolando finisse nelle ruote della bicicletta. La Gazzetta dello Sport dice che a causa del pugno Froome è stato multato dalla giuria del Tour per comportamento scorretto, e che dovrà pagare 200 franchi svizzeri (circa 184 euro).

https://twitter.com/chrisfroome/status/751818005835808768?ref_src=twsrc%5Etfw

Il primo torero ucciso da un toro in 31 anni

Il primo torero ucciso da un toro in 31 anni

Víctor Barrio, un torero spagnolo di 29 anni, è stato ucciso da un toro durante una corrida tenuta sabato 9 luglio nella città spagnola di Teruel. Barrio è stato trafitto dal corno di un toro chiamato Lorenzo all’altezza del petto: i soccorsi sono intervenuti pochi secondi dopo il colpo, ma Barrio è morto pochi minuti dopo in ospedale. Barrio è il primo torero a morire dentro un’arena per corride in più di 30 anni: l’ultimo era stato il torero José Cubero Sánchez detto “el Yiyo”, morto a Colmenar Viejo nel 1985. Anche il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha fatto le condoglianze per la morte di Barrio, attraverso un tweet. Le morti dei toreri sono piuttosto rare. Secondo El Pais nel Novecento ne sono morti 33, circa uno ogni tre anni.

(occhio, le immagini sono abbastanza forti)

«È impossibile farsi un selfie usando il Corano»

«È impossibile farsi un selfie usando il Corano»

Veerender Jubbal, il giornalista canadese che dopo gli attentati di Parigi venne scambiato per un terrorista a causa di una sua foto modificata che girò molto online, ha scritto un articolo per la serie “Esperienze” del Guardian, in cui racconta cosa gli successe la notte fra il 13 e il 14 novembre 2015, alcune ore dopo gli attacchi a Parigi. Qualcuno aveva fatto un fotomontaggio con un recente selfie pubblicato da Jubbal, a cui erano stato aggiunto un giubbotto esplosivo (mentre l’iPad con cui era stato scattato il selfie fu trasformato in un Corano). La foto girò moltissimo e fu persino pubblicata da La Razón, uno dei principali quotidiani spagnoli. Jubbal, nell’articolo del Guardian, racconta di aver preso malissimo le improvvise e ingiustificate attenzioni della comunità online. Soffriva già di depressione, che nei mesi successivi peggiorò; ricevette minacce di morte; e in generale è riuscito a uscire di casa da solo per la prima volta dopo Parigi solamente nel marzo del 2016. Jubbal ha anche lasciato perdere Twitter, e non ha ancora deciso se un giornò ci tornerà.

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