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  • Lunedì 23 dicembre 2019

Una bambina ha trovato una richiesta di aiuto dalla Cina in una cartolina di Natale

Florence Widdicombe, con una cartolina natalizia di Tesco, Londra, 22 dicembre 2019 (Dominic Lipinski/PA via AP)
Florence Widdicombe, con una cartolina natalizia di Tesco, Londra, 22 dicembre 2019 (Dominic Lipinski/PA via AP)

Una bambina inglese di sei anni, Florence Widdicombe, ha scoperto una richiesta di aiuto in una confezione di cartoline di beneficenza di Natale distribuite da Tesco, la grande catena di supermercati britannici. Il biglietto ritrovato dice: «Siamo prigionieri stranieri nella prigione di Qingpu in China. Obbligati a lavorare contro la nostra volontà. Per favore aiutateci e avvertite le organizzazioni per i diritti umani». Nel messaggio si chiedeva anche di contattare Peter Humphrey, ex giornalista che ha trascorso 23 mesi nel carcere di Qingpu per una vicenda legata ad alcune indagini per frode sulla società farmaceutica Glaxo Smith Kline.

Il padre della bambina che ha ritrovato il biglietto ha contattato Humphrey, che a sua volta, dopo aver contattato altri ex detenuti che hanno detto di produrre biglietti di Natale per Tesco, ha raccontato la storia al Sunday Times, che l’ha pubblicata in prima pagina domenica 22 dicembre.

Nel frattempo, un portavoce di Tesco ha detto: «Aborriamo l’uso di campi di lavoro carcerario (…) Siamo rimasti scioccati da queste accuse, abbiamo immediatamente sospeso le forniture dalla fabbrica dove vengono prodotte queste cartoline e aperto un’indagine. Abbiamo anche ritirato le cartoline dalla vendita». Tesco ha fatto sapere che il fornitore in questione era stato sottoposto a una serie di controlli il mese scorso, che però non avevano portato a scoprire nulla di illegale. Amnesty International dice che i campi di lavoro nelle prigioni cinesi continuano tuttora ad esistere. Con la vendita delle cartoline di Natale Tesco dona 300 mila sterline all’anno ad alcune associazioni benefiche.