Bello FiGo ha trollato Alessandra Mussolini in tv

Bello FiGo ha trollato Alessandra Mussolini in tv

Giovedì sera al programma di Rete 4 Dalla vostra parte, condotto da Maurizio Belpietro, c’era come ospite Bello FiGo, un cantante di origini ghanesi che da un paio d’anni ha raggiunto una certa notorietà in Italia, quasi esclusivamente online, per le sue canzoni rap con testi bizzarri e surreali (la canzone con cui è diventato famoso si chiamava “Pasta con tonno”).

Recentemente, Bello FiGo ha pubblicato il video di “Referendum Costituzionale”, una canzone con un testo evidentemente scherzoso e assurdo, in cui invita a votare Sì al referendum del prossimo 4 dicembre, perché così «avremo 35 euro al giorno, in albergo a fare festa» (riprendendo una delle più diffuse bufale sui migranti in Italia). Insieme a Bello FiGo, nel programma di Belpietro, c’era l’europarlamentare di Forza Italia Alessandra Mussolini: hanno discusso di immigrazione, apparentemente senza che nessuno, in studio, avesse capito che quella di Bello FiGo era una provocazione. Lo hanno quindi preso seriamente, criticando il testo della sua canzone e i suoi atteggiamenti fino ad alzare la voce. Bello FiGo ha risposto ridendo alle domande e alle accuse, e alla fine ha anche dabbato Mussolini.

 

Il video completo di Bello FiGo a “Dalla vostra parte”

Vinicio Marchioni vorrebbe essere chiamato col suo nome

Vinicio Marchioni vorrebbe essere chiamato col suo nome

La Stampa ha pubblicato un video dell’attore Vinicio Marchioni – diventato famoso soprattutto interpretando il criminale soprannominato “il Freddo” nella serie tv Romanzo criminale del 2008, ma che ha fatto da allora moltissime altre cose – che legge Le correzioni, uno dei romanzi più famosi di Jonathan Franzen. L’articolo però è intitolato «”Il Freddo” legge Le correzioni di Jonathan Franzen», e non è la prima volta che capita, e Marchioni non l’ha presa bene.

Topi ed esche alla vaccinara: l’articolo del giorno

Topi ed esche alla vaccinara: l'articolo del giorno

Ok, fate una pausa, prendetevi cinque minuti. Sta circolando da 24 ore la notizia secondo cui il comune di Roma si sarebbe rivolto a una società veneta di derattizzazioni per risolvere il problema dei topi in città. La notizia è presentata così per esempio nell’apertura della sezione romana di Repubblica.

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C’è già dentro tutto un mondo: il “rat-buster”, le “esche alla vaccinara”, lo scambio dell’ultima riga (“Non è vero”, “lui insiste”) e poi il fotomontaggio del “rat-buster”, che si chiama Massimo Donadon e malgrado la foto ha 84 anni, davanti a Manhattan. Il fotomontaggio si deve al fatto che sembra che negli anni Settanta l’impresa di Donadon portò avanti con successo una derattizzazione a New York. La sua tecnica è peculiare, diciamo, anche se la sua descrizione tradisce una certa consapevolezza di quanto i giornalisti e le radio vadano matti per qualsiasi storia strano-ma-vero, e non si faranno nessuna domanda prima di rivendersela con gran spiritosaggini.

A Boston condisce le esche col maiale, a Dubai con un tocco di cucina fusion, a Parigi usa molto burro, ad Amsterdam aroma di salmone e formaggio, a Milano il panettone. “Perché i roditori acquisiscono i gusti del loro territorio “, racconta Donadon che ha iniziato il suo lavoro nel 1967, disinfestando le stalle e le macellerie dalle mosche.

A Milano il panettone. A Dubai un tocco di cucina fusion. Ma andiamo avanti. Donadon ha detto di aver visto la sindaca Virginia Raggi per parlare della derattizzazione. Il comune ha smentito e lui ha detto che ha ragione il comune, non ha visto Raggi: ha visto un’altra persona, ma non si ricorda chi.

“È vero, io e lei non ci siamo ancora visti”, ammette. L’imprenditore, però, conferma di essere stato a Roma qualche giorno fa, a colloquio con la funzionaria comunale “responsabile dell’ufficio che controlla il sistema di pulizia e di igiene pubblica”, spiega. Il nome? “Non me lo ricordo “, confessa.

La storia della convocazione è strana anche perché Donadon sembra voler offrire al comune i suoi servizi gratuitamente – inizialmente aveva parlato di un appalto da milioni di euro – mentre descrive così il suo presunto e surreale contatto col comune di Roma.

“Mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Siccome noi non abbiamo grandi risultati e sappiamo che lei è un genio vogliamo provare i suoi prodotti””. Per il momento, dunque, un test. Gratuito, per giunta: “Sarà un esperimento, una prova: il materiale che verrà impiegato è il nostro e nessuno ce lo paga. Almeno per adesso”.

“Sappiamo che lei è un genio”. “Gratuito, per giunta”. Comunque: descrivendo le sue esche, Donadon precisa poi che non fanno ingrassare.

Così, dopo aver girato il mondo, il “pifferaio magico” venuto dal Veneto se la dovrà vedere, forse, coi 6 milioni di topi romani ghiotti, dice lui, di vaccinara. Quella preparata dai suoi laboratori, però, al contrario di quella vera, non fa ingrassare.

Per chiudere, ecco come il Tg Treviso – della popolare tv locale Reteveneta – ha dato questa notizia.

“Zucchero filato”, “grasso di sugna di maiale, che è una crema particolare”, “girasole brasiliano”, “popocorn e altre sostanze”, dice Donadon. Il giornalista intanto incalza: prima parla di “puntelle”, dimostrando scarsa dimestichezza con la cucina romana, e poi si toglie qualche sassolino facendo del sottile sarcasmo, ma proprio sottilissimo.

“I maligni dicono che abbia già previsto una forte presenza di esche soprattutto tra Palazzo Chigi, Montecitorio e Palazzo Madama, perché gli abbiano già indicato che la concentrazione delle pantegane stia lì: e non solo quelle a quattro zampe”.

Pausa finita. Tornate a lavorare.

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