Alessandro Gassmann ha detto che lascerà Twitter per una polemica sui migranti

Alessandro Gassmann ha detto che lascerà Twitter per una polemica sui migranti

L’attore Alessandro Gassmann ha detto che smetterà di usare Twitter e chiuderà il suo account. La ragione, ha spiegato, è che ha ricevuto molte critiche e insulti per una cosa che aveva scritto a proposito dell’immigrazione. Gassmann è da tempo molto attivo su questo tema; è anche ambasciatore dell’UNHCR, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati.

Lo scorso 17 giugno Gassmann aveva scritto su Twitter che senza migranti l’economia italiana si sarebbe trovata in difficoltà. A un utente che gli chiedeva spiegazioni, Gassmann aveva risposto elencando una serie di lavori agricoli svolti in gran parte da immigrati. La discussione era stata molto ripresa e criticata da più parti, perché da una parte difendeva l’immigrazione ma dall’altra sembrava implicare che gli unici lavori che gli immigrati fanno in Italia sono impieghi umili nel settore agricolo. Alla discussione aveva partecipato anche la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Oggi Gassmann ha pubblica su Twitter una “lettera” ai suoi follower in cui spiega perché lascerà il social network in seguito alle polemiche di questi giorni.

https://twitter.com/GassmanGassmann/status/877267977955160065

Ed Miliband non sarà mai un buon cantante di death metal

Ed Miliband non sarà mai un buon cantante di death metal

Questa settimana, l’ex leader del Partito Laburista Ed Miliband ha sostituito il conduttore radiofonico Jeremy Vine nella sua popolare trasmissione su Radio 2, un canale della BBC. Oggi ha intervistato Mark Greenway, cantante della band death metal “Napalm Death” e ha provato a replicare il suo stile canoro, ottenendo però risultati non esattamente lusinghieri.

Se non altro Miliband sembra essere conscio del fatto che il suo futuro non è nella musica. In un tweet pubblicato dopo il programma ha commentato a proposito delle sue scarse possibilità di sfondare nel campo del death metal.

L’esperto di musica del Telegraph Asa Bennett ha commentato la performance di Miliband dicendo: «Sembra Alan Partridge che fa lo yodel». Alan Partridge è un personaggio immaginario interpretato dal comico britannico Steve Coogan con una voce dall’accento inglese particolarmente affettato, anche quando urla.

Berkeley Breathed ha sessant’anni

Berkeley Breathed ha sessant'anni

Guy Berkeley “Berke” Breathed, uno dei fumettisti contemporanei più conosciuti e apprezzati, è nato il 21 giugno 1957, e quest’anno compie 60 anni: anche se siete giovani, e anche se non siete molto dentro le cose americane, è probabile che abbiate presente Opus, il pinguino tra i protagonisti della sua striscia Bloom County, pubblicata tra il 1980 e il 1989 e ripresa nel 2015, oltre che dello spin off a lui dedicato, Opus. Le strisce di Bloom County erano ambientate in una piccola e inventata città americana, popolata da bambini che pensavano e parlavano come adulti e animali antropomorfi, ed era strettamente legata all’attualità politica americana. Per molti versi i temi e lo stile della comicità ricordavano quelle di Doonesbury di Garry Trudeau, a cui infatti fu paragonata fin da subito. Un paio d’anni prima di sospenderla vinse anche il premio Pulitzer. Poi Breathed si dedicò ad altri progetti e a vari spin off della serie, finché nel 2015 è tornato a pubblicare senza regolarità nuove strisce su Facebook, ammettendo che tra le ragioni dietro la sua scelta c’era Donald Trump. Proprio a Trump è legato uno dei personaggi di Bloom County, “Billy the Cat”, una specie di parodia del gatto Garfield che a un certo punto delle strisce originali subisce un trapianto di cervello ricevendo quello di Trump, che era stato colpito da un’ancora mentre prendeva il sole sul suo yacht. Nelle nuove strisce, dopo l’8 novembre e l’elezione di Trump, succede di tutto: l’erba diventa viola e piovono mucche.

La prima striscia dopo l’elezione di Donald Trump

(si parla di questo)

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