Aboubakar Soumahoro è andato in Parlamento con gli stivali da lavoro sporchi di fango

Aboubakar Soumahoro è andato in Parlamento con gli stivali da lavoro sporchi di fango

Giovedì mattina l’attivista e sindacalista di origine ivoriana Aboubakar Soumahoro, che alle ultime elezioni è stato eletto deputato con la lista Alleanza Verdi e Sinistra, si è presentato per la prima volta alla Camera indossando un paio di stivali da lavoro sporchi di fango. Soumahoro ha 42 anni, è nato a Bétroulilié in Costa d’Avorio, ed è arrivato in Italia nel 1999, quando aveva 19 anni: è da molti anni impegnato per i diritti delle persone migranti e in particolare per i braccianti sfruttati nel sud Italia. Soumahoro ha spiegato che la scelta di indossare degli stivali da lavoro all’apertura dei lavori della nuova legislatura è «un simbolo delle sofferenze e speranza del Paese Reale che entra con me alla Camera per legiferare – in memoria di chi è morto di lavoro, chi è discriminato e chi ha fame».

Lo sconfortato saluto di re Carlo III durante la prima udienza con Liz Truss

Lo sconfortato saluto di re Carlo III durante la prima udienza con Liz Truss

Mercoledì il nuovo re del Regno Unito, Carlo III, ha incontrato la prima ministra britannica Liz Truss a Buckingham Palace in occasione della loro prima udienza settimanale. Come da etichetta, dopo essere entrata nella stanza Truss fa un inchino al monarca e lo saluta con una stretta di mano, poi gli dice: «Sua maestà, ben ritrovato». Carlo III allora le risponde con una certa goffaggine: «Di nuovo qui. Santo cielo. A ogni modo…», usando una serie di espressioni – «Back again. Dear oh dear. Anyway» – che sembrano indicare una via di mezzo tra il rammarico, lo sconforto e l’impacciato.

Il saluto non proprio caloroso di Carlo III è stato notato anche perché da alcune settimane il Regno Unito si trova nel pieno di una gravissima crisi finanziaria provocata proprio dalle proposte economiche sventate del governo Truss, che hanno causato uno storico crollo della sterlina. È probabile tuttavia che si tratti soltanto di espressioni di circostanza da parte di Carlo III, usate un po’ goffamente per avviare la conversazione.

Tradizionalmente il monarca e il primo ministro britannico si incontrano in un’udienza privata ogni settimana per discutere tra le altre cose della situazione del paese, ma è raro che vengano diffusi video o dettagli delle loro conversazioni. Carlo III è diventato re subito dopo la morte della regina Elisabetta II, sua madre, avvenuta lo scorso 8 settembre; Truss invece era stata nominata prima ministra il 5 settembre e il giorno successivo aveva avuto il suo primo incontro ufficiale con l’allora sovrana, due giorni prima della sua morte.

L’intervista del New York Times ad Angela Lansbury, da pubblicare solo dopo la sua morte

L'intervista del New York Times ad Angela Lansbury, da pubblicare solo dopo la sua morte

Il New York Times ha diffuso una video intervista all’attrice inglese Angela Lansbury, famosa per aver recitato in numerosi film e musical, ma soprattutto per essere stata la protagonista nella serie televisiva La signora in giallo, morta martedì a 96 anni. L’intervista ripercorre la vita di Lansbury attraverso i momenti più significativi della sua lunghissima carriera ed è intitolata “The last word”, l’ultima parola: fu girata nel 2010, dodici anni fa, con l’accordo che sarebbe stata pubblicata solo dopo la sua morte.

All’inizio dell’intervista Lansbury dice subito di poter affermare «in tutta onestà» di essere stata «principalmente un’attrice, e non un bel viso». Aggiunge di essere stata soprattutto una caratterista, cioè una di quegli attori non protagonisti che devono riuscire a dare l’idea del loro personaggio in pochi minuti, spesso sfruttando un tratto dominante. Il ruolo in cui sicuramente non fu una caratterista, dice, fu quello della scrittrice e detective Jessica Fletcher, la protagonista della Signora in giallo, che sostiene essere un personaggio «vicino al tipo di donna» che sarebbe potuta essere lei se non fosse stata un’attrice.

Oltre ad aver vinto 6 Golden Globe, in oltre settant’anni di attività Lansbury ottenne anche un premio Oscar alla carriera e 5 Tony Awards, i premi più importanti del teatro statunitense. Conclude l’intervista dicendo di voler essere ricordata come un’attrice che con il proprio lavoro «ha permesso alle persone di evadere dalle loro vite e poter essere trasportate in altri spazi della vita» che altrimenti non avrebbero potuto sperimentare.

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