Erano falsi, restano falsi

Leggete bene:

«I partiti erano tenuti a presentare i bilanci in Parlamento e i bilanci erano sistematicamente falsi, e tutti lo sapevano… i partiti di opposizione non contestavano i bilanci dei partiti di governo né i partiti di governo contestavano i bilanci dei partiti di opposizione. Negli atti parlamentari, non esiste una polemica che investisse la falsità di un bilancio presentato da un tesoriere di un partito. La verità è che i bilanci erano tutti falsi».

Sono parole di Bettino Craxi in un celebre interrogatorio reso il 19 dicembre 1993 al processo Cusani: trasmesso per televisione, riportato sui giornali, reperibile su youtube e ritrasmesso ad Annozero nel gennaio 2010.
La cosa si presta a molte considerazioni, ma soprattutto a una: nella Prima repubblica s’invocava il «tutti sapevano» e adesso s’invoca il «nessuno sapeva». Il capo politico del Psi non poteva non sapere quel che faceva il tesoriere del Psi; il capo politico della Margherita non poteva – invece – sapere quel che faceva il tesoriere della Margherita. Per inciso: il capo del Psi era notoriamente sveglio, il capo della Margherita era notoriamente Rutelli.
Resta da capire a quale «capo» voi affidereste i vostri soldi. Se a uno smaliziato o a uno sprovveduto. Se a un connivente o a uno che si fa svuotare la cassa.

Filippo Facci

Giornalista e scrittore, lavora a Libero, ha collaborato con il Foglio, il Riformista e Grazia. È autore di Di Pietro, La storia vera