Cartoline per Salvini

Quand’è stata l’ultima volta che avete spedito dal mare una cartolina di carta, vera, col francobollo? E vi ricordate che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che gli immigrati “Vedranno l’Italia solo in cartolina”, vero?

Se vi è tornata la voglia, forse ce n’è una che vale la pena di spedire a Salvini. Basta sceglierla tra quelle della campagna “Solo in cartolina”: vintage, trash, anni Novanta con saluti e baci dalle più belle località di mare italiane, con imbarcazioni di fortuna, gommoni fumanti e pieni di persone, giubbotti arancioni a galleggiare. Sono tutte cartoline dal mare, di tanti stili diversi purché ricordino la tradizionale corrispondenza estiva, ma con un intento diametralmente opposto a quello classico: attivare una sommossa epistolare. Questo è l’obiettivo – autofinanziato – con cui alcuni giovani creativi hanno chiesto ai colleghi di tutta Italia di comporre cartoline a sostegno di chi salva le vita in mare: ne sono arrivate trecento, firmate da tanti illustratori e designer, ma anche da non professionisti, mentre altre sono state composte in collaborazione con le ONG Proactiva Open Arms, Medici Senza Frontiere e Refugees Welcome.

Un contest online ha selezionato le dieci più votate, da stampare nel formato standard in mille copie ciascuna, per un totale di diecimila che saranno consegnate – e qui viene il bello – al numero 1 di Piazza del Viminale a Roma. Non sarà facile, per loro, essere ricevuti al ministero dell’Interno. Ve lo vedete il ministro che li aspetta fremente sull’uscio? Ecco.

Allora hanno bisogno di una mano per firmarle, quelle cartoline. Saranno presenti a Roma, in Piazza del Pantheon, il 30 settembre, per farle firmare e imbucare in un’enorme cassetta della posta tradizionale, da consegnare al Viminale il 1 ottobre; per chi non potrà essere presente a Roma è possibile sceglierne una, firmarla e inviarla al ministro via Twitter.

Quando il ministro dell’Interno afferma che “gli italiani sono con me” a supporto del suo leitmotiv su migranti, navi umanitarie e chiusura dei porti, bisogna ricordargli che il 4 marzo lo hanno votato in 5.691.921, non in sessanta milioni. Ma devono ricordarglielo non solo i partiti o la politica, quanto tutto il resto della società italiana che non la pensa come lui.

I dati aggiornati a oggi dall’UNHCR sul Refugees Operational Portal indicano che i migranti arrivati in Europa nel 2018 sono 72.500 e la maggior parte non è arrivata in Italia: 33.377 in Spagna (il 46,1%), 19.153 in Grecia (26,4%) e 19.897 in Italia (il 27,5%).

Questa iniziativa è da sostenere perché è spontanea e apartitica e perché prende una posizione chiara: “Soccorrere chi rischia di morire in mare è una priorità e un dovere a prescindere dalle diverse posizioni politiche sull’accoglienza. Ostacolare le operazioni di salvataggio è una violazione dei diritti umani che non può essere ignorata”.

Mentre l’iniziativa “Solo in Cartolina” manda missive a Salvini – e dopo che i bagnanti su alcune spiagge italiane hanno soccorso i naufraghi di un barcone e respinto una ronda leghista che voleva cacciare gli ambulanti – qui (in Italia, in Europa) rimane sempre da capire e da accettare che l’immigrazione dall’Africa deve essere regolata e non impedita.

I paesi europei hanno chiuso le loro frontiere, non concedono visti, spalancando le porte al business mostruoso e orrendo dei trafficanti.

Su quei barconi, dentro quei lager, ce li mettiamo anche noi. E tanti saluti e baci.

Emanuela Marchiafava

Media Analyst e consulente per le imprese, già assessore della Provincia di Pavia, si occupa di turismo, politica e diritti.