Santanché e la mozzicata di consolazione

Antonio Sofi

Giornalista e consulente politico, lavora come autore per Agorà su Rai Tre, per cui cura anche uno spazio dedicato alla tv politica del giorno prima. Ha un blog dal 2003, Webgol

Ieri ad Annozero il sottosegretario Daniela Santanchè s’era preparata un paio di munizioni da talk.

La prima munizione l’aveva testata Berlusconi qualche giorno prima durante un comizio a Crotone e aveva funzionato a tal punto che per due giorni nessuno ha parlato d’altro. Munizione tecnicamente perfetta: di quelle talmente terra-terra che diventano fango senza nemmeno troppo impastare – quella sui leader di sinistra che non si lavano.

Incidentalmente, questa di Berlusconi è un ottimo esempio della ormai definitiva barzellettizzazione della retorica del premier: l’andazzo barzotto e barzelletto e una semantica strabica che è un domino scricchiolante ma propagandisticamente perfetto. Si parte dai leader di sinistra che sono sempre incazzati; ma lui ha capito perché; perché devono andare ogni giorno in parlamento a lavorare e non vorrebbero; per di più sono costretti a farsi la barba; ergo a lavarsi; operazione che si sa non amano fare; e che una volta fatta costringe loro a guardarsi nello specchio e rovinarsi così definitivamente la giornata. Come a dire: depressi fancazzisti capelloni punkabbestia e ritorno, in 45” netti.

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