Acciaierie d’Italia e il fondo statunitense Flacks sono in trattativa esclusiva per l’acquisto dell’ex ILVA

Operai dell'ex ILVA durante lo sciopero generale a Genova, 4 dicembre 2025 (ANSA/LUCA ZENNARO)
Operai dell'ex ILVA durante lo sciopero generale a Genova, 4 dicembre 2025 (ANSA/LUCA ZENNARO)

I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia hanno avviato una trattativa esclusiva con il fondo di investimento statunitense Flacks Group per l’acquisto dell’ex ILVA di Taranto, a lungo la più grande acciaieria d’Europa. Oggi l’ex ILVA si chiama appunto Acciaierie d’Italia ed è gestita in amministrazione straordinaria dal governo italiano, che sta provando a venderla, tra molte difficoltà.

Nei piani di Michael Flacks, fondatore e presidente del gruppo, il governo italiano continuerebbe ad avere una quota del 40 per cento dell’ex ILVA, mentre Flacks investirebbe 5 miliardi di euro con l’obiettivo di riqualificare gli impianti, promuovere la crescita sostenibile degli stabilimenti e mantenere 8.500 posti di lavoro. Secondo la proposta, il gruppo avrebbe l’opzione di acquisire un ulteriore 40 per cento in futuro. La proposta di accordo dovrà prima essere definita e poi approvata dal governo, che vorrebbe completare l’assegnazione nei primi mesi del 2026. Al momento né il governo né i commissari hanno commentato.

Finora secondo il ministero delle Imprese e del Made in Italy l’offerta d’acquisto migliore era quella presentata da un altro fondo di investimento statunitense, Bedrock, che però prevedeva molti licenziamenti. I sindacati intanto hanno mostrato scetticismo. Per Loris Scarpa di Fiom-Cgil è «inaccettabile che le trattative avvengano con fondi speculativi alle spalle dei lavoratori».

– Leggi anche: Che fine faranno gli operai dell’ex ILVA di Taranto