Cosa fanno i botti agli animali domestici

E non solo a loro, visto che sono documentate conseguenze anche nelle specie selvatiche

Il muso di un cane spunta da sotto una coperta su un lettino
(falellorente/Pixabay)

Le reazioni spaventate degli animali domestici sono uno degli argomenti più utilizzati per disincentivare la tradizione dei botti di Capodanno. Che siano per loro stimoli stressanti è chiaro a chiunque si sia mai trovato a osservare i loro comportamenti in queste circostanze. Spesso scappano cercando riparo, storditi e confusi sull’origine dei rumori. Alcuni cani abbaiano o guaiscono, e alcuni gatti indietreggiano e diventano aggressivi se avvicinati dai loro padroni che cercano di tranquillizzarli.

La popolazione che possiede almeno un cane o un gatto è in aumento da anni, ma a questa tendenza non sembra corrisponderne una parallela nella popolazione generale a rinunciare ai botti, anzi. In Italia, uno dei paesi in cui questa tradizione è più presente, botti e fuochi d’artificio a Capodanno 2025 provocarono il ferimento di 309 persone: il numero più alto in dieci anni. Ma il problema degli effetti sugli animali interessa anche altri paesi, inclusi gli Stati Uniti, dove è tradizione sparare fuochi d’artificio nel Giorno dell’indipendenza, il 4 luglio.

Diversi studi e ricerche recenti confermano che il rumore delle esplosioni dei fuochi d’artificio può essere in effetti una fonte notevole di stress comportamentale e fisiologico per gli animali. Per uno studio pubblicato nel 2020 un gruppo di ricerca della facoltà di veterinaria dell’Università di Berna, in Svizzera, analizzò i filmati di 36 cani domestici di varie razze ed età, ripresi dai loro proprietari nella notte di Capodanno e in una serata diversa, seguendo le indicazioni dei ricercatori.

Nella notte di Capodanno diversi cani avevano mostrato espressioni specifiche associate a condizioni di stress e paura anche in altre specie di mammiferi, come per esempio la posizione all’indietro delle orecchie. Altri cani avevano abbaiato più del solito o avevano cercato di nascondersi, anche se la frequenza di questi comportamenti potrebbe dipendere anche da fattori individuali variabili, secondo i ricercatori.

Il rumore dei fuochi d’artificio può superare i 160 decibel e provocare danni all’udito umano, anche gravi e permanenti, il cui rischio è solitamente attenuato dalla distanza dalla sorgente del rumore. Lo stesso rumore può essere però molto più disturbante per gli animali dotati di una sensibilità uditiva più sviluppata di quella umana, tra cui cani e gatti. A seconda della distanza dalla sorgente del rumore, alcuni animali possono soffrire di acufeni, perdita dell’udito e altri danni a lungo termine, come riportato dalla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), uno dei più noti e antichi enti animalisti britannici.

Nel 2024 un’ampia ricerca sui comportamenti di oltre tremila cani e 622 gatti, condotta nei Paesi Bassi da un gruppo di biologhe e veterinarie dell’Università di Utrecht, documentò una generale avversione al rumore dei fuochi d’artificio in entrambe le specie, attestata da vari segnali di ansia e stress. Quando sono esposti al rumore dei botti, non solo a Capodanno, alcuni animali tendono a immobilizzarsi, nascondersi o fuggire, scrissero le autrici, ma ce ne sono anche altri che perdono l’appetito o si isolano a lungo termine.

Studiando le abitudini di ciascun animale, le autrici scoprirono anche una correlazione tra la paura dei cani per i fuochi d’artificio e la loro precoce esposizione ai rumori: meno rumori avevano sentito da cuccioli, più subivano gli effetti dei botti da adulti. L’eventuale abitudine ai rumori era invece un fattore praticamente ininfluente per i gatti.

Molte considerazioni sugli effetti dannosi dei rumori intensi sugli animali domestici valgono anche per la fauna selvatica. La capacità degli animali di adattarsi ai suoni antropici è nota e documentata, ma suoni intensi e improvvisi possono comunque alterare i loro comportamenti naturali, la loro frequenza cardiaca e il loro ritmo respiratorio, e attivare reazioni di paura e comportamenti di fuga rischiosi per loro. Le oche selvatiche, per esempio, non sono abituate a volare di notte (quando i botti potrebbero indurle alla fuga) e rischiano più facilmente di perdersi o ferirsi.

Uno studio recente ha analizzato gli effetti del rumore dei fuochi d’artificio anche sull’otaria orsina del Capo e sul gabbiano di Hartlaub, due specie marine diffuse nei pressi di Città del Capo, in Sudafrica. Dai risultati è emerso che gli impulsi dei fuochi d’artificio possono propagarsi nell’oceano. Viaggiano inoltre a una gamma di frequenze che si sovrappone a quella delle vocalizzazioni di entrambe le specie analizzate e alla loro sensibilità uditiva, e ciò disturba la loro comunicazione vocale.

Oltre alla sensibilità verso gli animali domestici, in anni recenti è aumentata anche l’attenzione riguardo agli effetti dell’esposizione dei neonati umani a rumori molto intensi. È un argomento di interesse scientifico, ma mancano studi ampi e specifici sugli effetti di botti e fuochi d’artificio.

«I bambini hanno condotti uditivi più piccoli rispetto agli adulti, il che intensifica i suoni ad alta frequenza», spiegò alla rivista Healthy Children la pediatra e ricercatrice statunitense Sophie J. Balk, coautrice di una ricerca del 2023 sulla prevenzione dell’eccessiva esposizione al rumore nei neonati, nei bambini e negli adolescenti. «Anche i rumori quotidiani più comuni, come il traffico stradale o la televisione in sottofondo, possono disturbare il sonno, l’apprendimento e la qualità della vita», aggiunse Balk.

Sia per gli animali domestici sia per i neonati, una delle raccomandazioni condivise dagli esperti per prevenire possibili reazioni di stress o di paura è cercare di aggiungere nel loro ambiente “rumore bianco”, playlist o altri suoni familiari, come per esempio la tv in sottofondo, in modo da provare a camuffare il rumore dei fuochi d’artificio. La raccomandazione è di non esagerare con il volume, perché anche l’esposizione prolungata a un rumore bianco troppo alto può essere dannosa.

Per gli animali domestici può inoltre essere di grande aiuto lasciare a loro disposizione oggetti familiari e un posto in cui rifugiarsi in caso di necessità, come un ripostiglio o uno stanzino, magari arredato con coperte, abiti, tappeti o altri tessuti, che possono servire ad attutire in parte i rumori.

– Leggi anche: Sappiamo poco sui malanni dei gatti